Importanti aggiornamenti dall’udienza preliminare per l’omicidio di Serena Mollicone. Come spiega La vita in diretta, l’Arma dei Carabinieri ha chiesto di essere ammessa come componente civile ed il gup ha accettato questa richiesta: l’Arma infatti si considera parte danneggiata nel caso di Serena Mollicone. «Siamo tranquilli, siamo sicuri di essere innocenti», sostengono i tre componenti della famiglia Mottola, ma la verità si conoscerà solo nel corso delle prossime udienze. Maria Tuzzi, figlia del carabiniere suicida, il primo a raccontare quanto realmente accaduto quella tragica notte di 18 anni fa, ha commentato a La vita in diretta: «Guglielmo Mollicone non c’era fisicamente in aula, ma la sua presenza si è sentita, sembrava che fosse presente qui con noi. Siamo fiduciosi, aspettiamo ancora un po’ per avere la verità e spero che Guglielmo possa essere vicino a me alla prossima udienza. Speriamo che si riprenda al più presto». Poi sul padre: «Sentivo la presenza di mio padre, io rappresento lui: è stato l’unico a fare dichiarazioni importanti per il caso di Serena, è diventato un testimone importante». Infine, un ricordo di Serena Mollicone: «Serena è come la conosciamo tutti, era solare e determinata, era socievole e motivata: come l’ha sempre descritta Guglielmo, la ragazza di Paese che cerca di denunciare le cose brutte». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
OMICIDIO SERENA MOLLICONE, OGGI UDIENZA PRELIMINARE
Quella di oggi è una giornata molto importante in merito all’indagine riguardante l’omicidio di Serena Mollicone, la ragazza di Arce uccisa nel 2001. Alle ore 10:00, presso l’aula Gup del tribunale di Cassino, si sono presentati i tre componenti della famiglia Mottola, accusati di omicidio volontario e di occultamento di cadavere. Assieme a loro anche i due carabinieri che prestavano servizio presso la caserma di Arce, dove, secondo le perizie della Procura, Serena Mollicone sarebbe stata uccisa a seguito di una violenta aggressione. Dovranno rispondere al Gup l’ex comandante della caserma, Franco Mottola, nonché il figlio Marco, e Anna, madre e moglie del maresciallo. Assieme a loro, i due militari Vincenzo Quatrale, che è anche accusato di aver istigato il carabiniere Tuzi al suicidio, nonché Francesco Suprano.
OMICIDIO SERENA MOLLICONE, MARCO MOTTOLA: “NON HO VISTO SERENA IL PRIMO GIUGNO”
Il programma di Rai Uno, Storie Italiane, ha mandato in onda le dichiarazioni di Franco e Marco Mottola, che dopo mesi, per la prima volta, hanno rotto il silenzio: “Ci siamo chiusi a riccio – le parole dell’ex comandante – da quando ci siamo accorti che ci sommergevano di sospetti. Sono innocente – ha aggiunto – respingiamo ogni accusa”. Simile il pensiero del figlio Marco: “Non ho mai fatto male a Serena Mollicone, sono innocente, respingo ogni accusa. La mattina del primo giugno non l’ho vista. In vita mia ho dato molti problemi alla mia famiglia e di questo ho chiesto scusa a loro. Abbiamo fiducia nella giustizia”. La famiglia Mottola è difesa dall’avvocato Francesco Germani, mentre Quatrale, da Candice ed Arpino, e Suprano, dall’avvocato Rotondi. Le parti civili sono invece Guglielmo Mollicone, il padre di Serena che da anni si batte per la verità e che al momento è ricoverato in ospedale a seguito di un malore, nonché la sorella di Serena, Consuelo. In aula presente anche la famiglia Tuzi.