Il verdetto è arrivato alle 18:05 di ieri: ci sarà un processo per l’omicidio di Serena Mollicone. Dopo un paio di ore circa di camera di consiglio, è arrivata la decisione del rinvio a giudizio per 5 persone: tre carabinieri, tra cui Franco Mottola, il figlio Marco e la moglie Anna Maria. In aula, in un tribunale blindato a causa delle restrizioni anti Covid, c’era solo l’ex maresciallo Mottola ad ascoltare la lettura del provvedimento. La loro difesa poi ha rilasciato un duro commento, riportato da Il Messaggero: «Prepariamoci a un processo senza prove». Ma il pensiero ieri è andato a Guglielmo Mollicone, padre di Serena: per 19 anni si è battuto per la verità sull’omicidio della figlia, ma è morto prima di sapere che ci sarà un processo.



A rappresentare la famiglia ora ci sono il fratello Antonio e la figlia Consuelo. «Era un momento che aspettavano da vent’anni. Immaginare una soluzione diversa, dopo tali e tanti elementi portati dagli investigatori, era difficile. Siamo sollevati, ma con l’amaro in bocca perché Guglielmo e Serena non ci sono più. Sapere di aver perso per la strada persone così care è triste. Ma come sempre abbiamo piena fiducia nella giustizia», le parole dello zio di Serena. (agg. di Silvana Palazzo)



OMICIDIO SERENA MOLLICONE, IL PENSIERO PER IL PADRE

A poco più di 19 anni dalla morte di Serena Mollicone, arriva una svolta nell’indagine: il prossimo 15 gennaio per l’omicidio della ragazza, allora 18enne, andranno a processo i tre carabinieri indagati assieme anche alla moglie e al figlio di Franco Mottola, ex vice comandante della stazione di Arce. È questo quanto deciso dal GUP del Tribunale di Cassino che quindi obbligherà tutti e 5 gli accusati a rispondere dell’accusa di omicidio di volontario e occultamento di cadavere in relazione a quel 1° giugno 2001, la data in cui presumibilmente è morta Serena. Soddisfatto per la decisione il legale della famiglia Mollicone che, parlando alla stampa, ha voluto innanzitutto rivolgere un pensiero a papà Guglielmo che non c’è più: “Se fosse stato vivo avrebbe vissuto anche lui questa soddisfazione: questo risultato è stato raggiunto anche grazie al suo coraggio e alla sua perseveranza: un pensiero forte va a lui” sono state le parole dell’avvocato Dario De Santis. (agg. di R. G. Flore)



A GIUDIZIO ANCHE I MOTTOLA

Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Cassino, Domenico Di Croce, ha disposto il rinvio a giudizio per tre carabinieri e la moglie e il figlio di uno di loro. Tutti a processo per l’omicidio di Serena Mollicone: la prima udienza è fissata per il prossimo 11 gennaio. Accolta quindi la richiesta del pm Maria Beatrice Siravo, che alla luce dei nuovi accertamenti compiuti dai carabinieri di Frosinone, dai loro colleghi del Ris e dai consulenti medico-legali ritiene che Serena Mollicone si fosse recata presso la caserma di Arce dove sarebbe stata aggredita da Marco Mottola. Credendola morta, i Mottola l’avrebbero portata nel boschetto. Ma vedendo che in quel momento respirava ancora l’avrebbero soffocata. E poi sarebbero partiti i depistaggi. Ora la verità per la quale ha tanto lottato il padre Guglielmo, morto il 31 maggio scorso, potrebbe essere vicina. (agg. di Silvana Palazzo)

OMICIDIO SERENA MOLLICONE, IN 5 A RISCHIO PROCESSO

Udienza preliminare al Tribunale di Cassino per l’omicidio di Serena Mollicone, la ragazza uccisa ad Arce l’1 giugno 2001. Quella di oggi potrebbe essere una giornata importante per la famiglia della ragazza, anche e soprattutto dopo la morte del padre Guglielmo. È attesa infatti la decisione del Gup di Cassino Domenico Di Croce sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura per Franco Marco, Anna Maria Mottola, Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano. Dopo le conclusioni degli avvocati di Quatrale e Mottola, ci sono state le repliche del pm Beatrice Siravo, della difesa di Suprano e dell’avvocato De Santis che rappresenta la famiglia della vittima. «Siamo fiduciosi, ottimisti e tranquilli. Sarà un giorno pesante ed importante, ma siamo sicuri che la presenza di zio Guglielmo si farà sentire per trasmetterci ancora più forza», il commento della nipote di Guglielmo Mollicone, riportato da Il Messaggero, in vista della decisione del Gup. Ma ha parlato anche la famiglia del brigadiere Santino Tuzi. «Se siamo arrivati fin qui è grazie soprattutto a due persone, in primis Guglielmo, che ha avuto una grande forza e tenacia, nel combattere per trovare la verità, l’altro è mio padre, che con la sua testimonianza ha dato un grande aiuto nelle indagini», ha dichiarato la figlia Maria.

OMICIDIO SERENA MOLLICONE, LE NUOVE INDAGINI

Sono in cinque a rischiare il processo. L’ex maresciallo Franco Mottola, comandante della stazione dei carabinieri di Arce, la moglie Anna Maria e il figlio Marco. Sono tutti e tre accusati di concorso in omicidio. E poi c’è l’ex luogotenente Vincenzo Quatrale che, come riportato da Il Messaggero, è accusato di concorso morale nell’omicidio di Serena Mollicone e istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi. Il carabiniere Francesco Suprano invece deve rispondere di favoreggiamento nei confronti dell’ex maresciallo Mottola. L’omicidio, come ricostruito dalla Procura, sarebbe avvenuto in un alloggio della stazione dei carabinieri di Arce, dove la ragazza si era recata per un chiarimento con Marco Mottola. Ma lì c’erano anche il maresciallo Mottola e la moglie Anna Maria. Quindi la lite e la spinta contro la porta del bagno. Ma gli imputati si sono sempre dichiarati innocenti. Oggi quindi il Gup dovrà decidere se le prove raccolte sono tali da dover essere approfondite davanti alla Corte d’Assise.