E’ iniziato ufficialmente oggi il processo per l’omicidio della 18enne di Arce, Serena Mollicone, uccisa 20 anni fa, nel 2001. Dopo 20 anni di lunghe indagini, depistaggi, colpi di scena e archiviazioni, si è tenuta oggi la prima udienza rivelatasi lampo presso il Tribunale di Cassino, dove alle 10.30 è iniziato il processo. Una data non casuale, quella di oggi, come riferisce AdnKronos, ma che rappresenta un omaggio a Guglielmo Mollicone dopo una vita di battaglie per ottenere la verità sull’uccisione della figlia. L’uomo è venuto a mancare lo scorso maggio prima di poter assistere all’inizio del processo. Oggi, nel giorno della festa del papà, il pensiero è andato proprio a lui, padre coraggio che ce l’ha messa tutta per poter giungere fino a questo importante traguardo.
Il processo è iniziato a porte chiuse a causa dell’emergenza Covid ma in Tribunale questa mattina erano assenti quattro dei cinque imputati. A mancare l’ex maresciallo dei carabinieri, all’epoca del delitto comandante della stazione di Arce, Franco Mottola, insieme al figlio Marco ed alla moglie Annamaria ma anche il maresciallo Vincenzo Quatrale. Tutti sono accusati di concorso in omicidio. Quatrale dovrà difendersi anche dell’accusa di istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi. Unico imputato presente in aula, l’appuntato Francesco Suprano accusato di favoreggiamento.
OMICIDIO SERENA MOLLICONE AL VIA IL PROCESSO
Presente alla prima udienza del processo per l’omicidio di Serena Mollicone, la sorella della 18enne di Arce, Consuelo. Il procedimento in questa prima udienza lampo si è concentrato sulla questione delle parti civili già costituitesi nel corso delle udienze preliminari. Oltre ai familiari di Serena, risultano parti lese anche il ministero della Difesa con l’Arma dei carabinieri. Oggi, scrive La Stampa, ha depositato istanza anche il legale del Comune di Arce per costituirsi parte civile. Il processo è stato rinviato al prossimo 16 aprile e la prossima udienza si terrà presso l’Ateneo di Cassino e sarà aperta ai giornalisti.
Il giallo di Serena Mollicone si apre la mattina del primo giugno 2001. La giovane esce di casa per recarsi all’ospedale di Sora ma non farà più ritorno. All’ora di pranzo il padre Guglielmo Mollicone inizia a preoccuparsi e nel pomeriggio sporge denuncia di scomparsa ai carabinieri. Iniziano le ricerche che si concluderanno due giorni dopo con il ritrovamento del corpo della ragazza in un boschetto all’Anitrella con mani e piedi legati con del nastro adesivo e fil di ferro ed un sacchetto in testa.