Occorrerà attendere ancora qualche mese, più precisamente tre, per leggere le motivazioni della sentenza di primo grado del processo per l’omicidio di Serena Mollicone. L’ufficialità della notizia è emersa nelle scorse ore, con il tribunale di Cassino che ha richiesto e ha anche ottenuto una proroga di novanta giorni, a decorrere dalla metà del mese corrente, che farà sì che si arrivi a gennaio 2023 per osservare nero su bianco le ragioni che hanno portato all’assoluzione in primo grado di tutti gli imputati nel processo.
In questo senso, ricordiamo che – come sottolineato dal quotidiano “L’Inchiesta” – l’ex comandante della caserma di Arce, Franco Mottola, è considerato dai pm Siravo e Fusco il regista dell’omicidio della diciottenne, mentre il figlio Marco, secondo l’accusa, “avrebbe fatto sbattere la testa di Serena Mollicone contro la porta dell’alloggio sfitto dell’edificio”. Inoltre, Anna Maria Mottola, anch’essa assolta, secondo la Procura avrebbe “confezionato” il corpo della giovane vittima, causandone di fatto la morte per asfissia.
OMICIDIO SERENA MOLLICONE, MOTIVAZIONI TRA ULTERIORI 90 GIORNI: OTTENUTA PROROGA
Tra gli imputati del processo per l’omicidio di Serena Mollicone figuravano anche il luogotenente Vincenzo Quatrale e l’appuntato Francesco Suprano: come rammenta “L’inchiesta”, il primo era all’epoca in servizio proprio ad Arce, luogo dove si sarebbe consumato il delitto, mentre il secondo è stato accusato del reato di favoreggiamento, a tal punto che la Procura aveva chiesto per lui quattro anni di reclusione.
Esaurita tale, ampia premessa riguardo gli indagati, giova sottolineare che in data 15 luglio 2022, dopo oltre otto ore di camera di consiglio, il giudice Massimo Capurso ha letto la sentenza, per mezzo della quale i Mottola e gli altri imputati sono stati assolti. Altro aspetto da tenere a mente: la Procura nella requisitoria aveva chiesto 30 anni per Franco Mottola, 24 per il figlio Marco, 21 per la moglie Anna Maria, 15 per Quatrale e 4 per Suprano.