Arriva fino in Europa la richiesta di verità della famiglia di Serena Mollicone. Dopo l’assoluzione di tutti gli imputati nel processo in primo grado che si è chiuso a luglio, i familiari hanno annunciato il ricorso agli organi di giustizia della Ue per fare chiarezza sull’omicidio della 18enne, uccisa nel 2001. Prima bisogna attendere le motivazioni della sentenza che ha assolto l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, Franco Mottola, sua moglie Anna Maria e il figlio Marco, che erano imputati per concorso in omicidio volontario aggravato. Peraltro, sono stati assolti anche altri due carabinieri che per l’accusa sarebbero stati coinvolti nel depistaggio delle indagini.



A Bruxelles si era rivolta anche l’avvocato Federica Nardoni, legale di uno dei familiari di Serena Mollicone. L’annuncio è stato dato dal palco allestito in piazza Umberto I ad Arce con un grande cartellone col volto di Serena Mollicone, disegnato con i capelli colorati, le foto ai lati del palco e uno striscione per chiedere giustizia. In piazza centinaia di persone a portare solidarietà e vicinanza alla memoria appunto di Serena Mollicone.



“SERENA MOLLICONE HA DIRITTO A OTTENERE GIUSTIZIA”

«Serena e la sua famiglia hanno diritto di ottenere giustizia ed avere finalmente delle risposte per sapere cosa sia accaduto. La ragazza è due volte vittima, di omicidio e di giustizia negata, perché in oltre vent’anni ancora non è stata messa la parola fine a questo terribile delitto», ha dichiarato Luisa Regimenti, medico legale di parte civile. Come riportato dal Corriere della Sera, ha aggiunto che è questo il motivo per il quale ha portato il caso in Europa. «La cittadina europea Serena Mollicone e la sua famiglia meritano che questo drammatico caso superi i confini del nostro Paese».



Luisa Regimenti ha fondato ed è presidente onorario della Rete europea delle donne: «Ho portato all’attenzione di Bruxelles quegli elementi tecnico-scientifici emersi nel corso del processo e che ritenevo andassero in una direzione univoca di colpevolezza, ma non sono stati considerati sufficienti dalla Corte d’Assise. Speriamo nell’appello». La manifestazione ad Arce è stata aperta dalla banda musicale del paesino del frusinate, in cui Serena Mollicone suonava il clarinetto.