Non riesce a darsi pace Sergio Ruocco, il 37enne compagno di Sharon Verzeni, la giovane donna vittima di omicidio in quel di Terno d’Isola, a fine luglio. Come si legge sul Corriere della Sera edizione Bergamo, l’uomo, nella vita un idraulico, si dice certo che l’avrebbe fermata se avesse saputo che quella sera sarebbe uscita di casa da sola. Nella notte fra il 29 e il 30 luglio invece Sergio dormiva, stremato dal lavoro e dal caldo, di conseguenza non si è nemmeno accorto che la sua compagna fosse uscita a fare una camminata. “Non l’avrei lasciata uscire”, dice oggi al Corriere della Sera.
Sergio Ruocco, descritto come un grande lavoratore da chi lo conosce, non è mai stato fra i sospettati, avendo appunto spiegato che dormiva quella terribile nottata e il suo alibi sembrerebbe reggere anche perché i due si amavano da 16 anni, volevano sposarsi e metter su famiglia, e non sono mai emersi segnali di possibili crisi o violenze. Insomma, la classica coppia che stava bene assieme, e Sergio Ruocco non avrebbe mai pensato che con Sharon Verzeni sarebbe finita a seguito di un omicidio.
OMICIDIO SHARON VERZENI, IL COMPAGNO: “PARLEREMO SOLO…”
A confermare quanto il rapporto fra i due fosse stretto, anche l’affetto dei suoceri verso il compagno della vittima, che ora, come scrive il Corriere della Sera, si sono trasformati quasi in dei genitori.
Anche Sergio Ruocco non sa spiegarsi il perché di quanto accaduto, quelle maledette quattro coltellate, tre alla schiena e una all’addome, che hanno stroncato la vita della 33enne bergamasca e nel contempo anche la sua e dei suoi famigliari: perché? “Parleremo quando sapremo qualcosa”, dice a riguardo, non escludendo alcuna pista ma non commentando neanche tutte le varie ipotesi che sono state fatte in questi dieci giorni, a cominciare da quella riguardante un pregiudicato 45enne originario del Marocco, conosciuto in zona e che pare vivesse in dei garage: ora nessuno sa dove sia, che c’entri davvero qualcosa con l’omicidio di Sharon Verzeni?
OMICIDIO SHARON VERZENI: “HO VISTO UNA DONNA A TERRA…”
Intanto il Corriere della Sera racconta di una nuova possibile testimone dell’omicidio di Sharon Verzeni, una donna che avrebbe sentito delle gomme frenare o slittare, come un’auto che stesse ripartendo ad alta velocità o stesse frenando all’ultimo. Questa donna, che abita nel famoso condominio dove è stato sequestrato il box, riferisce di aver tirato su la tapparella e di aver visto Sharon Verzeni a terra.
Il dettaglio delle gomme dell’auto è significativo in quanto già un’altra donna che abita a pochi metri dal luogo dell’omicidio ha raccontato di aver sentito un’auto a forte velocità ma anche delle urla di una donna. Che sia andata proprio così, quindi, che l’assassino abbia colpito Sharon Verzeni scendendo dalla macchina per poi fuggire? Ma è possibile che nessuno l’abbia visto e che le telecamere in zona non l’hanno inquadrata?