Proseguono le indagini per cercare di scoprire chi sia stato l’autore dell’omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne di Terno d’Isola assassinata a fine luglio mentre era uscita a fare una camminata. Sergio Ruocco, il compagno della vittima, 37enne idraulico che non si da pace per non aver fermato la donna non lasciandola uscire da sola (stava dormendo mentre lei lasciava l’abitazione), ha parlato nuovamente con il Corriere della Sera, spiegando che attualmente non hanno novità in merito all’omicidio di Sharon Verzeni e che tutto ciò che apprendo sulla vicenda viene letto sui giornali o ascoltato in televisione “e non sempre è corretto”.



Parole che si riferiscono ad alcune informazioni pubblicate negli ultimi giorni, come ad esempio il fatto che Sergio non volesse sposare Sharon quando in realtà i due avevano da poco finito il corso per fidanzati, e stavano semplicemente prendendosi il tempo necessario in vista del 2025, quando si sarebbe celebrato appunto il matrimonio.



OMICIDIO SHARON VERZENI: UN CASO COMPLICATO?

Certo è che come coloro che stanno seguendo la vicenda dell’omicidio di Sharon Verzeni, anche Sergio Ruocco non ha idea su chi possa aver ucciso la sua futura moglie; il 37enne idraulico bergamasco ammette di aver ipotizzato vari possibili assassini, a cominciare dagli spacciatori della zona; magari Sharon ha visto qualcosa che non doveva vedere, tutte idee che però sono state scartate anche dallo stesso Ruocco.

Chi ha ucciso quindi Sharon Verzeni? Solitamente nella quasi totalità dei casi di femminicidi a compiere il tremendo gesto sono i mariti, fidanzati e compagno, vendette d’amore per delle possibili separazioni, ma nella storia dell’omicidio di Sharon Verzeni il suo compagno è già stato escluso dall’elenco dei sospettati, accertato che fosse a letto al momento dell’uccisione. L’ipotesi maggiormente accreditata è quella di un tentativo di approccio, magari un cliente del bar, che ha provato a fare delle avances alla 33enne bergamasca, non ricevendo il consenso, e finendo poi per ucciderla.



OMICIDIO SHARON VERZENI: UN CORTEGGIATORE O UNO STALKER?

Di conseguenza gli inquirenti stanno indagando sul recente passato della vittima, per cercare di capire se vi sia qualche cliente che abbia avuto degli atteggiamenti un po’ strani nei suoi confronti, o magari, qualche cliente che da quando è stato commesso l’omicidio non si fa più vedere in pasticceria. Un’ipotesi avvalorata anche dal fatto che non sembrerebbe trattarsi di un caso di stalking, così come escluso dallo stesso Sergio Ruocco che racconta: “Se ci fosse stato me l’avrebbe detto”.

E’ vero anche che l’omicida è andato a colpo sicuro, visto che la 33enne era solita uscire tutte le sere per camminare, ma solitamente lo faceva verso le 23:00, mentre la sera della morte è uscita attorno a mezzanotte. Sergio Ruocco infine si dice deluso in quanto avvisato dell’uccisione della sua compagna “solamente il giorno dopo che era successo”.