Omicidio Simonetta Cesaroni, la sorella Paola chiede di non archiviare il caso e di riaprire l’inchiesta perchè sarebbero emersi nuovi indizi che potrebbero far scattare le indagini nei confronti di almeno 16 persone. In particolare, come riporta il Corriere della Sera, la legale della famiglia avrebbe chiesto di sottoporre gli indiziati in elenco al prelievo del Dna per un’analisi dettagliata che potrebbe finalmente svelare il colpevole del delitto avvenuto 34 anni fa. La decisione è ora in mano alla gip Giulia Arcieri, che potrebbe, in caso di accettazione, dare il via alle indagini scientifiche che prevedono una nuova mappatura dei cromosomi di tutte le persone che all’epoca erano in contatto con Simonetta, sui quali non si indagò abbastanza perchè i campioni biologici raccolti erano stati compromessi.



Paola ora, per scongiurare l’archiviazione definitiva ha presentato una lista di nomi che potrebbero nuovamente essere iscritti sul registro degli indagati. Tra questi anche Francesco Caracciolo Di Sarno, l’ex presidente dell’Aiag, l’associazione italiana ostelli della gioventù presso la quale Simonetta Cesaroni era impiegata come segretaria.



Paola, la sorella di Simonetta Cesaroni: “Non archiviate l’inchiesta, indagate su queste 16 persone”

La sorella di Simonetta Cesaroni chiede di riaprire le indagini sul giallo dell’omicidio di Via Poma, avvenuto 34 anni fa e per il quale non è stato ancora trovato nessun colpevole. I nuovi elementi portati al gip per evitare l’archiviazione, riguarderebbero i nomi di 16 persone che potrebbero essere sottoposte all’analisi del Dna e ascoltate come “persone informate sui fatti“. In ogni caso, come sottolinea il quotidiano, al di là di cosa deciderà il Gip, sarebbero in corso comunque altri approfondimenti in lavorazione, in particolare su alcune denunce presentate in un esposto del 2022, riguardanti sia l’ex presidente Aiag, sia il figlio del portiere dello stabile nel quale Simonetta fu trovata morta, Mario Vanacore.



Tuttavia, il gip ha ricordato che dalle indagini su questi due personaggi, anche in passato, non era emerso mai nulla di significativo, tale da poter considerare fondata qualche ipotesi sulla colpevolezza o il coinvolgimento nel caso. La decisione comunque potrebbe arrivare a breve, e come ha dichiarato l’avvocato della famiglia Cesaroni: “Abbiamo portato nuovi elementi a sostegno dell’inchiesta. Siamo fiduciosi che si porterà a termine questa lunga ricerca della verità”.