Il programma di Canale 5, Morning News, è tornato a trattare il caso della povera Sofia Castelli, la giovane di Cologno Monzese assassinata dal suo ex, il 23enne Zakaria. Il talk condotto da Simona Branchetti ha intervistato alcuni degli amici della coppia, che si sono detti assolutamente esterrefatti e che mai avrebbero immaginato che Zakaria sarebbe arrivato a tanto. “Ci uscivo con Zakaria – racconta un amico sconvolto – mai avrei creduto che avesse potuto fare una cosa del genere, sono sconvolto. andavamo a giocare a calcio insieme, non so cosa gli sia preso in quel momento, non penso sia stata la droga ma la gelosia, avrà frainteso qualcosa ma comunque non è una scusa, lui l’ha fatto e deve pagare”.



Così un’altra amica di Sofia Castelli e Zakaria: “Sembrava un bravo ragazzo, non aggressivo, non pensavo facesse parte delle persone cattive. Stava in mezzo agli altri, assieme alle altre persone, non c’erano segni di aggressività. Lei era una ragazza molto dolce – ha aggiunto – sorridente, mi spiace perchè era proprio una brava ragazza”. Un altro conclude: “Non ho mai visto attacchi di gelosia, mai mai, li vedevo felici e contenti”.



OMICIDIO SOFIA CASTELLI, MARGHERITA CARLINI SULL’AGGRAVANTE DELLA PREMEDITAZIONE

Al momento gli inquirenti stanno indagando per cercare di capire se vi sia l’aggravante della premeditazione nell’omicidio di Sofia Castelli e a riguardo la criminologa Margherita Carlini, in collegamento a Morning News, spiega: “Fra le aggravanti non c’è solo la premeditazione in questo caso visto che loro erano legati, saranno riconosciute secondo me altre aggravanti che daranno un peso alla futura condanna. Al fine della premeditazione cosa serve? Da un punto di vista giuridico va dimostrato che c’è una pre-organizzazione che sia durata un tempo determinato”.



La criminologa fa comunque notare: “Noi abbiamo una legge sul femminicidio che integra nella definizione stessa del termine una premeditazione. Noi siamo stati condannati più volte anche dalla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo per sentenze che non rispettano la donna, dobbiamo acquisire il fatto che il femminicidio è l’ultimo gesto verso una donna, sicuramente ci saranno stati altri gesti. A volte le condotte di possesso e gelosia ossessiva, sono fattori di rischio quanto la violenza fisica e questo è giusto che le ragazze lo sappiano di modo che riescano a riconoscere i segnali”.