Omicidio Sofia Castelli: sentenza di condanna a 24 anni di carcere confermata in appello a carico dell’ex fidanzato della vittima, Zakaria Atqaoui, che le tese un agguato mortale nel sonno, il 29 luglio 2023, all’interno della sua abitazione di Cologno Monzese.
Il giovane si era introdotto a casa della 20enne mentre lei era fuori in compagnia degli amici, l’aveva aspettata nascosto nell’armadio della sua camera da letto in attesa che si addormentasse per poi entrare in azione, senza darle scampo, armato di un coltello prelevato dalla cucina dell’appartamento. Inizialmente sembrava che Zakaria Atqaoui volesse rinunciare al secondo grado di giudizio, cosa che poi non è avvenuta. Cade così la speranza della difesa di vedere ridotta la pena.
Zaqaria Atqaoui processo: dalla sentenza di primo grado all’appello
La sentenza di secondo grado è stata emessa il 18 dicembre scorso dalla Corte d’Assise d’appello di Milano, dopo una breve camera di consiglio all’esito di una sola udienza. Zakaria Atqaoui, 24 anni, secondo l’accusa avrebbe agito spinto da un movente passionale dopo la fine della relazione con la vittima.
Stando a quanto emerso dalle indagini, il ragazzo avrebbe sottratto un mazzo di chiavi alla 20enne poco prima del delitto, riuscendo così a introdursi nell’abitazione della stessa senza essere visto. Al ritorno di Sofia Castelli da una serata con le amiche, all’alba del 29 luglio dello scorso anno, l’avrebbe aggredita nel sonno mentre un’amica dormiva in un’altra stanza. La vittima non avrebbe avuto il tempo di reagire. Amarezza dei familiari che speravano nella massima pena, l’ergastolo, come chiesto dalla Procura di Monza già in primo grado. Atqaoui si sarebbe visto riconoscere le attenuanti generiche anzitutto per l’atteggiamento “collaborativo”, secondo i giudici, tenuto dopo l’omicidio e la confessione.