A Storie Italiane la tragica vicenda dell’omicidio suicidio di Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, dove un uomo ha ucciso la moglie per poi togliersi a sua volta la vita con la pistola d’ordinanza (era una guardia giurata). Il programma di Rai Uno ha intervistato Rachele e Desiree, due amici in particolare di Daniele, l’uomo che ha appunto commesso l’omicidio e suicidio. “Non riesco a spiegarmi ciò che sia successo – racconta in diretta tv su Rai Uno l’amica Raquele – non giustifico assolutamente il gesto di Daniela, ma siamo cresciuti insieme, siamo le migliori amiche di sua sorella. E’ un ragazzo a cui avrei affidato giornalmente i miei figli, non so cosa sia successo, so che hanno avuto questa crisi”.
“Sono stata una delle prime a sapere che loro due avevano deciso di lasciarsi un po’, era venuto da me a sfogarsi, lui pensava ad un tradimento ma per Elisa, la moglie, non era così. Lui era un ragazzo molto tranquillo, lei era una grande lavoratrice. Non posso non voler bene a Daniele ma non si può non condannare il suo gesto. In ogni caso la gelosia di cui si parla non c’era”. Desiree aggiunge “Era una crisi matrimoniale che sembrava si potesse risolvere, non abbiamo assistito a nessuna scenata, sembrava una crisi che tutte e due volevano superare. Si erano riavvicinati senza alcuna costrizione, e anche io voglio condannare il gesto di Daniele e manifestare la mia vicinanza verso la Elisa.
OMICIDIO SUCIDIO A GUALDO TADINO, UN’AMICA: “ERA INNAMORATO DI LEI..:”
La donna amica dell’omicida suicida di Gualdo Tadino aggiunge: “Lui era innamorato di questa ragazza, l’ha sempre rispettata, qui ci conosciamo tutti come nei paesi piccoli avviene, se ci fossero stati grossi problemi precedentemente lo avremmo saputo”.
Eleonora Daniele sottolinea il fatto di avere un’arma in casa e come non sia il primo caso di questo tipo. “Le pistole d’ordinanza dovrebbero restare dove dovrebbero, nelle caserme ecc, quindi dare un’arma in un qualsiasi momento ad una persona chiaramente la mette nelle condizioni di utilizzarla”, aggiunge uno psicologo in collegamento con il talk di Rai Uno. “Potrebbe essere oggetto di modifica del legislatore – aggiunge – per creare un qualcosa di più sicuro sulla popolazione”.
OMICIDIO SUCIDIO A GUALDO TADINO, LE PAROLE DI LUGLI
Un magistrato in studio si rivolge alle due donne amiche dell’omicida di Gualdo Tadino ammonendole: “Ho sentito troppi però, qualsiasi sia la motivazione reale non ci devono essere gesti del genere, nessun però, solo questo volevo dire”.
Massimo Lugli infine precisa: “Per quanto riguarda l’arma, vengono rilasciate dopo due certificati medici, con continui test, aggiungo che se noi vogliamo che poliziotti e carabinieri lascino la pistola in sede priviamo di una enorme componente la sicurezza comune, visto che tutelano la comunità anche quando non in servizio e io aggiungo che, venendo dagli anni di piombo, tenere le armi in caserma si rischia di dare vita a delle armerie che sono davvero pericolosissime”.