L’omicidio suicidio avvenuto nell’appartamento di via Anfossi, nel quartiere di Pontedecimo, nella periferia di Genova, si arricchisce di nuovi dettagli: è emerso, come riportato da Ansa, che Andrea Incorvaia era depresso. La Guardia Giurata che ha ucciso la fidanzata Giulia Donato aveva intrapreso un percorso terapeutico e, secondo gli investigatori diretti dal primo dirigente Stefano Signoretti e dal vice Iva Currà, probabilmente assumeva degli psicofarmaci.



L’obiettivo degli inquirenti adesso è quello di comprendere se il trentaduenne avesse comunicato alla società per cui lavorava quello che era il suo stato emotivo. In questo caso, infatti, i vertici avrebbe dovuto provvedere a verificare se quest’ultimo era compatibile con la professione ed, eventualmente, a togliergli la pistola di ordinanza con cui nelle scorse ore ha sparato prima alla ventitreenne e poi a se stesso. La coppia aveva una relazione da meno di un anno, ma era in procinto di separarsi a causa delle continue liti provocate dalla gelosia dell’uomo. È questo che avrebbe definitivamente compromesso le sue condizioni psicologiche.



Omicidio-suicidio Genova, Andrea Incorvaia era depresso: Giulia Donato uccisa senza pietà

Gli inquirenti, coordinati dal sostituto procuratore Francesca Rombolà, hanno quindi ormai chiarito in ampia parte i contorni dell’omicidio suicidio di Genova, individuando come movente il fatto che Andrea Incorvaia era depresso e non accettava la fine della relazione con Giulia Donato. È per questo pomeriggio che, nella tarda mattinata di mercoledì 4 gennaio, nell’abitazione di via Anfossi, ha puntato l’arma di ordinanza contro la fidanzata, che stava riposando a letto per l’influenza, e ha sparato senza pietà. L’unica colpa della ventitreenne, che un anno fa aveva perso una bambina nata prematura da una precedente relazione, era il non volere accettare la sua morbosità.



Successivamente il trentaduenne si è tolto la vita con la medesima pistola. A trovare i loro corpi, nella camera da letto, è stata la sorella dell’uomo, che sapeva della crisi che la coppia stava vivendo ed era preoccupata perché non aveva sue notizie dalla sera prima. Quando ha bussato alla porta, nessuno ha aperto. Dopo essersi fatta dare le chiavi di casa da un’amica, l’amara scoperta.