Sono ancora in corso le indagini per definire tutti i dettagli dell’omicidio del (quasi) 17enne Thomas Luciani, avvenuto lo scorso 23 giugno nei pressi del parco Baden Powell di Pescara: in attesa di giudizio – almeno in questa fase delle indagini che potrebbero presto includere anche nuovi sospettati – ci sono due coetanei del ragazzo, amici di vecchia data che avrebbero agito per il solo intento di regolare un debito. Secondo gli inquirenti – infatti – tra Thomas Luciani e i due ‘amici’ c’era un qualche accordo per lo spaccio di hashish e marijuana ma la vittima era in ritardo con un pagamento di circa 250 euro: un movente che – secondo il giudice – è servito solo come espediente per attirare il giovane dentro a quel parco di Pescara, dando il via ad un “impulso omicida che prevale sugli stimoli collegati con lo scopo di lucro o con la punizione dell’inadempimento”.



Venendo al punto senza dilungarci troppo sull’accaduto o sulla sentenza preliminare – che potete trovare nel dettaglio cliccando su queste parole -, oggi il sindaco di Pescara ha deciso di firmare un’ordinanza per la chiusura temporanea del parco Baden Powell che è stato (collateralmente) teatro dell’omicidio di Thomas Luciani: “In considerazione del via vai continuo scaturito dall’omicidio – spiega una nota citata di diversi quotidiani – si è generato una sorta di turismo dell’orrore, magari finalizzato a scattare foto e pubblicarle sui social, che l’amministrazione ha voluto bloccare”.



Il sindaco di Pescara: “Presto una targa commemorativa per Thomas Luciani vicino al parco Baden Powell”

Intercettato dalla redazione del Quotidiano Nazionale, Carlo Masci – appunto, il sindaco di Pescara che ha firmato l’ordinanza per la chiusura del parco Baden Powell -, ha messo immediatamente in chiaro che l’omicidio di Thomas Luciani “è avvenuto fuori dal parco, nell’area adiacente alle ferrovie di proprietà di Rete ferroviaria italiana”. Soffermandosi sui motivi della chiusura ha ribadito che il parco di Pescara “stava diventando un luogo di incontro per fare fotografie e selfie” in una “inaccettabile” mancanza di rispetto nei confronti di Thomas Luciani e della sua famiglia; con la promessa che “riaprirà tra qualche giorno, il tempo che si ridimensioni l’attenzione su questa tragedia”.



Lasciando da parte il parchetto, il sindaco Masci ha anche posto l’accento sulla sua sempre più ferma volontà di commemorare la giovanissima vittima rendendo lo spazio di Rfi attorno al Baden Powell “un luogo di aggregazione sportiva, un percorso di vita” che oltre a ricordare il 17enne promuova anche – attraverso “l’educazione allo sport” – una nuova “legalità”. Nel frattempo – e qui chiude la sua intervista – Masci ha anche confermato di essere alla ricerca delle “frasi giuste” da iscrivere in una targa dedicata a Thomas Luciani per tramandarne nei decenni a venire la memoria.