L’avvocato Bernardini De Pace, ha aggiunto: “Secondo me un magistrato donna ha una sensibilità diversa rispetto agli uomini. Anche loro hanno la sensibilità, ma non riescono a essere a 360 gradi come una donna, abituata a tenere un bambino tra le braccia. La prevenzione, però, deve essere fatta sulle donne stesse. L’ottimismo di Vanessa, che etichettava come semplice gelosia l’ossessione di Sciuto, è quello che l’ha condannata. Se avesse telefonato ogni giorno ai carabinieri, se si fosse rivolta al Gip, forse si sarebbero mossi dalle loro sedie tutti coloro che potevano evitare questa strage. Nelle famiglie, nelle scuole, sui giornali, nei film, ogni giorno ci va un principio di educazione a difenderci anche dalla violenza”.
La vicina di casa di Vanessa Zappalà, intervenuta telefonicamente a “Morning News”, ha aggiunto: “Lei pensava che non sarebbe mai arrivato a ucciderla. Lui, tuttavia, la picchiava. Un anno fa dal balcone ho visto che durante una lite l’aveva presa per il braccio e l’ha trascinata dentro casa, chiudendo la persiana”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
OMICIDIO VANESSA ZAPPALÀ: “ANTONINO SCIUTO ERA OSSESSIONATO DA LEI”
L’omicidio di Vanessa Zappalà ha occupato un importante spazio all’interno della trasmissione “Morning News”, andata in scena nella mattinata di oggi, mercoledì 25 agosto 2021, su Canale 5. La giovane è stata uccisa mentre passeggiava sul lungomare di Aci Trezza con le amiche dall’ex fidanzato Antonino Sciuto, ossessionato da lei. Al telefono è intervenuta Roberta, amica della giovane e vicina di casa: “Lui stava mattino, pomeriggio e sera in auto, dentro una macchina nera, ultimamente incidentata frontalmente. Lui aveva il garage in affitto lì e pensavamo che si fermasse solo per guardare i social sul telefono. Poi, un giorno mi sono accorta che per circa una o due ore ha aspettato, sdraiato in macchina, che Vanessa tornasse dal lavoro. Una sera ho chiamato Vanessa, ma il fratello mi ha detto che gli aveva assicurato che non faceva niente di male”.
La vicina ha poi aggiunto che non era al corrente del fatto che lui perseguitasse Vanessa e di essersi accorta di averlo visto anche alla guida di altre autovetture, una volta anche di un furgone. Vanessa, tuttavia, “dava l’impressione di volere gestire questa situazione, nonostante le dicessi che avevo paura per lei. Lui aveva uno sguardo malefico. Era un folle, da mamma me lo sentivo che le avrebbe fatto del male”.
OMICIDIO VANESSA ZAPPALÀ: “I CARABINIERI DOVEVANO INTERVENIRE”
Il padre di Vanessa, Carmelo, ha dichiarato a “Morning News”: “Lui era ossessivo, prepotente, un padre-padrone. Lei doveva essere sua”. Sciuto, peraltro, ha ripetutamente violato l’ordine di non avvicinamento e i carabinieri avrebbero dovuto intervenire, secondo quanto detto dall’avvocato Bernardini De Pace, che ha ricordato che anche la moglie lo aveva denunciato per maltrattamenti in famiglia.
Un accadimento commentato così da Mario Adinolfi: “Il nostro sistema non funziona. Se davanti a questa storia, con una ragazza di 26 anni uccisa con 7 pistolettate in testa, con tutte le tracce segnalate come delle mollichelle di pollicino che portavano inevitabilmente alla violenza estrema dell’assassinio, il capo del Gip non riesce ad ammettere un errore di valutazione, significa che siamo in una situazione in cui non si riesce neppure a capire cosa stiamo facendo. Basta con le autodifese di casta!”.