A Morning News ampio spazio stamane al caso del povero Willy di Colleferro, e alla sentenza di ieri in Appello che ha derubricato l’ergastolo a 24 anni di pena per i fratelli Bianchi. In collegamento vi era lo psichiatra a docente universitario Sales, che ha commentato così l’intera vicenda: “Senza nessuno motivo l’hanno preso a calci e pugni, dobbiamo partire da questo aspetto, ci sono sempre motivi in ogni azione che l’essere umano compie, questo ce lo spiega la sociologia. Che poi loro non avessero l’intenzione di ammazzarlo non lo sappiamo. Sentire dire che l’hanno preso come un allenamento a me viene una pelle d’oca”, aggiunge Sales riferendosi ad un precedente intervento Sabina Negri, che ribatte: “Quando vogliono uccidere prendono un coltello e ti accoltellano, quella è l’adrenalina e impazziscono”.



Sales aggiunge: “Se l’adrenalina giustifica tutto allora giustifichiamo tutto, anche gli stupri, ma che ragionamento è?”. Sales ha poi specificiato: “Questo non è bullismo, questo è un atto di violenza. Il fatto che loro non siano usciti di casa con un coltello per ammazzare un ragazzino… il problema è che abbiamo due che si sono sentiti autorizzati a poter intervenire a fare il bello e il cattivo tempo in quel caso non ne hanno picchiato uno, l’hanno ammazzato”.



OMICIDIO WILLY, SALES E GROPPELLI CONTRO SABINA NEGRI SULLA SENTENZA AI FRATELLI BIANCHI

“Questa cosa non possiamo lasciarla andare – ha continuato Sales – se lasciamo andare questa cosa, cosa deve fare uno per avere un ergastolo? Ci sono mille passaggi di riabilitazione ma non possiamo dire che 24 anni sono tanti, certo che sono tanti, ma ognuno ha le sue responsabilità”.

Ma Sabina Negri tira dritto per la sua strada: “24 anni di carcere… voi non sapete cosa significhi è come la morte della goccia”. Dura Patrizia Groppelli: “Hai detto delle nefandezze, tu devi chiedere perdono alla madre di Willy”, ma Sabina non ci sta: “Se volete manipolare le mie informazioni allora fatelo, io non ho fatto questo, continuate a parlare di luoghi comuni. 24 anni di carcere lì dentro… escono e sono distrutti”.