La sentenza per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte è stata spostata al 14 luglio. Il ragazzo, ucciso nel settembre 2020 a Colleferro dopo un massacro, è ancora in cerca di giustizia. Ad annunciare lo spostamento della sentenza è stato il presidente della Corte d’Assise di Frosinone. Il presidente ha poi lasciato parola al difensore dei fratelli Bianchi, accusato insieme ad altri due per omicidio volontario.
Davanti alla Corte d’Assise di Frosinone, Gabriele Bianchi ha ribadito: “Non ho ucciso io Willy”. L’imputato aveva già giurato di non essere responsabile della morte del giovane quando si era sottoposto alle domande del pm e degli avvocati. Lo aveva poi ribadito con una lettera aperta scritta nel carcere di Rebibbia. Gabriele Bianchi, secondo la propria testimonianza, non sarebbe dunque colpevole della morte del giovane Willy, avvenuta tra il 5 e il 6 settembre 2020 a Colleferro, quando in largo Santa Caterina il 21enne si fermò per aiutare un amico in difficoltà.
La difesa di Gabriele Bianchi
Nonostante le parole di Gabriele Bianchi, che nega di essere coinvolto nell’omicidio di Willy, i testimoni hanno parlato di altro. Il suv dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi sarebbe arrivato proprio nel luogo dell’omicidio, largo Santa Caterina. I due sarebbero scesi dall’auto prendendo a calci e pugni chiunque capitasse a tiro. Willy non avrebbe avuto alcuna colpa: come hanno ribadito anche i pm, si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. “Chiunque fosse stato lì al suo posto avrebbe avuto la stessa sorte” sono le parole dei pubblici ministeri.
Una violenza inaudita e ingiustificata quella di Marco e Gabriele Bianchi, ai quali presto si sarebbero uniti i coimputati Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Gabriele ha ammesso di aver colpito Samuele Cenciarelli, amico di Willy, negando però di aver colpito la vittima: “Willy non l’ho toccato nemmeno con un dito. Io non sarei stato in grado, nemmeno se lo avessi voluto, di fare quello di cui mi si accusa”. La Procura di Velletri ha richiesto l’ergastolo per i fratelli Bianchi mentre per gli altri imputati è stata chiesta una condanna a 24 anni.