La morte di Willy Monteiro Duarte è avvenuta il 6 settembre 2020, in una sera come tante nel cuore della movida di Colleferro (Roma). Ucciso, secondo quanto ricostruito dall’accusa a carico di quattro giovani imputati, da una serie impressionante di calci e pugni nel contesto di un pestaggio brutale e immotivato. In primo grado, nel processo aperto in Corte d’Assise a Frosinone per l’omicidio del 21enne, sono stati condannati all’ergastolo i fratelli Bianchi, Marco e Gabriele, a 23 e 21 anni di carcere gli amici Francesco Belleggia e Mario Pincarelli.
Il caso Willy Monteiro Duarte è al centro della puntata “Arrivano i Bianchi” di Un giorno in pretura, programma condotto da Roberta Petrelluzzi su Rai 3 in onda il 24 settembre. Willy Monteiro Duarte aveva 21 anni e viveva a Paliano con la famiglia, secondo quanto ricostruito sarebbe stato ucciso durante una terribile aggressione portata avanti con colpi violentissimi che avrebbero causato il decesso a seguito di lesioni interne a carico di cuore, polmoni e carotide. Willy massacrato, secondo le carte dell’inchiesta che ha visto finire alla sbarra quattro giovani come lui, in meno di 50 secondi. A processo, i medici legali che si sono occupati dell’autopsia avrebbero restituito ai giudici un resoconto sconvolgente dell’accaduto: “Quello che balza agli occhi, in un caso come questo, è la sproporzione oggettiva tra la lesività cosiddetta esterna, cioè quella cutanea, e quella invece interna“. Willy Monteiro sarebbe stato colpito con almeno 3 o 4 pugni al volto, un calcio molto violento al collo che avrebbe causato una grave lesione alla carotide e almeno un calcio all’origine delle lesioni a cuore e polmoni.
Willy Monteiro Duarte ucciso a Colleferro: l’omicidio in meno di 50 secondi
Meno di 50 secondi per uccidere Willy Monteiro Duarte: questo, secondo quanto ricostruito a processo e riportato da Un giorno in pretura, lo scenario agghiacciante dell’omicidio del 21enne consumato a Colleferro intorno alle 3.30 del 6 settembre 2020. Sotto accusa quattro giovani poco più che 20enni, imputati del delitto e dichiaratisi innocenti. Si tratta di Marco e Gabriele Bianchi, due fratelli conosciuti come i “gemelli di Artena” per la loro somiglianza, e due amici, Francesco Belleggia e Mario Pincarelli. Il primo grado di giudizio a loro carico, nel processo in Corte d’Assise a Frosinone, si sarebbe concluso con l’ergastolo ai primi due e con una pena a 23 anni e 21 anni di carcere per il terzo e il quarto.
In aula, i medici legali avrebbero riportato le risultanze autoptiche all’esito dell’esame condotto sul corpo del povero Willy Monteiro Duarte, ucciso, secondo quanto emerso, per una serie impressionante di colpi portata avanti in meno di un minuto. Calci e pugni senza pietà, alcuni dei quali avrebbero raggiunto punti vitali causando la morte del 21enne. Il pestaggio ai danni di Willy Monteiro Duarte si sarebbe svolto a pochi metri dalla caserma dei carabinieri di Colleferro, ed ecco cosa ha raccontato il comandante della locale Stazione in aula: “La notte del 6 settembre 2020, sento delle urla che non sono quelle normali della movida. Si sentono rumori più forti e quindi mi precipito fuori, vado alle spalle della caserma e sul marciapiede, circa 15 metri dal perimetro della caserma, noto un ragazzo a terra e altri 5 o 6 che sono vicino al povero Willy…“. Un amico della vittima ha descritto la scena drammatica a cui avrebbe assistito nell’immediatezza dell’aggressione: “Si era creata una folla intorno al corpo di Willy, lui aveva le convulsioni, c’era gente che gli buttava acqua addosso, chi lo metteva sul lato per farlo respirare meglio (…)”.