L’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il ventunenne ucciso a calci e pugni a Colleferro nella notte fra il 5 e il 6 settembre 2020, episodio per il quale sono accusati di omicidio volontario i fratelli Bianchi (Marco e Gabriele), Francesco Belleggia e Mario Pincarelli. Secondo le testimonianze rilasciate di fronte ai giudici della Corte di Assise del tribunale di Frosinone, la morte del loro amico sarebbe avvenuta in maniera violenta e brutale: “Willy era a terra, aveva le convulsioni. Boccheggiava come un pesce fuori dall’acqua. Il pestaggio è stato violento”, ha asserito il teste Jorghe Zequiri.
Addirittura, gli aggressori parevano “addestrati per fare una cosa del genere. È stata una aggressione selvaggia, con calci e pugni al petto, al torace. Ho visto Willy cadere dietro una macchina e quelli che continuavano a tiragli calci”. Le frasi pronunciate dal ragazzo sono state riportate da “Il Messaggero, che ha aggiunto anche la versione dei fatti di Matteo Larocca: “Ho visto Pincarelli colpire Willy quando si è rialzato dopo il primo calcio sferrato da Gabriele Bianchi”.
OMICIDIO WILLY MONTEIRO DUARTE: “TUTTO IN TRENTA SECONDI”
Purtroppo, per il povero Willy Monteiro Duarte la situazione è rapidamente precipitata, come ha rivelato Larocca, il quale ha reso noto di avere visto Gabriele colpire Willy con un calcio che lo ha fatto volare e sbattere la schiena contro lo sportello destinato al passeggero di sinistra della macchina parcheggiata. Il giovane, a quel punto, si è rialzato e alcuni componenti di un gruppo di persone, tra cui anche Pincarelli, l’hanno colpito, continuando a prenderlo a calci mentre era a terra. È successo tutto in trenta secondi.
Per il testimone Cristiano Romani, gli accusati “avanzavano come una falange. È stata un’aggressione a caso. Willy si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ho visto Gabriele Bianchi scendere dall’auto a braccia aperte, come fosse furioso, e ha tirato un calcio. Non ho visto a chi, ma ho visto cadere Willy. Era un calcio frontale potente, di quelli che colpiscono con la pianta del piede”. Alessandro Rosati, altro teste, ha detto che Willy, intervenuto per difendere un amico, era passivo era fermo, assisteva alla scena e non è chiaro il motivo per cui i Bianchi abbiano aggredito proprio lui. Infine, Federico Zurma, l’amico difeso da Willy, ha asserito – come scrive “Il Messaggero” – che Belleggia gli ha chiesto perché lo stesse fissando e gli ha sferrato un cazzotto. “Per un attimo ho perso i sensi, poi lui non c’era più. Dopo è iniziata l’aggressione e ho sentito qualcuno che diceva che Willy era a terra, con tantissime persone che cercavano di soccorrerlo”.