Si aggrava in maniera inesorabile la posizione dei quattro arrestati (tre in carcere, uno ai domiciliari), per la morte del povero Willy Monteiro. Poco fa, durante la puntata di oggi della trasmissione Pomeriggio 5, hanno dato l’ufficialità sul fatto che gli inquirenti stanno indagando per l’ipotesi di omicidio volontario (prima era preterintenzionale), citando l’agenzia Ansa. La procura di Velletri ha deciso, su disposizione del sostituto procuratore Luigi Paoletti, dopo aver ricevuto la relazione introduttiva del medico legale, il professore Eugenio Potenza, colui che ha eseguito l’autopsia sul corpo del povero 21enne. Ricordiamo che domani si terrà il funerale del ragazzo, e ci sarà anche il presidente del consiglio Giuseppe Conte per fare sentire la vicinanza dello stato alla famiglia della vittima. Non saranno comunque ammesse telecamere, come espressamente richiesto dagli stessi famigliari di Willy. Da segnalare la chiusura per cinque giorni della palestra dove si allenavano i fratelli Bianchi, a seguito di alcune irregolarità riscontrate. Smentita infine in via ufficiale che l’ambulanza che ha soccorso il povero ragazzo sia arrivata dopo un’ora, bensì in 12 minuti, perfettamente nei tempi prestabiliti. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
OMICIDIO WILLY, AL VAGLIO ACCUSA OMICIDIO VOLONTARIO, TESTIMONE “COLPITO DA TUTTI”
In una intervista a Il Messaggero una testimone dell’omicidio di Willy non ha risparmiato nessuno degli arrestati dalle presunte responsabilità che ricadrebbero, a suo dire, su tutti. “Gabriele Bianchi ha sferrato a Willy un calcione all’addome che l’ha fatto cadere a terra e non lo ha fatto più respirare, poi tutti, lui, il fratello più piccolo Marco, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia, l’hanno colpito ancora. Senza pietà. Willy è morto tra le mie braccia, non ha avuto nemmeno il tempo di rendersene conto. Sono tutti colpevoli”, ha asserito. Nella giornata di domani, intanto, si terranno i funerali del giovane Willy. Il premier Conte, che sin da subito si era detto scioccato dall’assurda vicenda, sarà presente. Le esequie, come riferisce Il Fatto Quotidiano online, saranno celebrate sabato mattina alle 10 a Paliano, comune laziale dove il ragazzo viveva con la sua famiglia, presso il campo sportivo comunale dove Willy giocava a calcio, sognando di diventare un calciatore professionista. La famiglia ha chiesto che venga vietato l’ingresso delle telecamere affinché “la cerimonia sia esclusivamente un momento di raccoglimento, riflessione e preghiera comune”, come ha scritto la cugina Erika in un post su Facebook. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
SPUNTA L’IPOTESI DELL’OMICIDIO VOLONTARIO
Si allarga l’indagine riguardante l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, il 21enne di Colleferro ucciso nella notte di sabato scorso dopo un brutale pestaggio. L’unica certezza al momento è che i quattro arrestati devono rimanere in carcere (uno di loro ai domiciliari), ma non è da escludere che a breve finiscano sotto indagine altri ragazzi coinvolti. In particolare l’edizione online de IlGiornale riporta stamane il nome di Federico Zurma, l’amico di Willy che “avrebbe avuto un ruolo chiave – scrive il quotidiano meneghino – all’origine della discussione con Mario Pincarelli e Francesco Belleggia”. Gli inquirenti stanno in particolare prendendo in considerazione i telefoni cellulari di almeno dieci persone, a cominciare ovviamente dai quattro già indagati. Secondo il Corriere della Sera non è da escludere che a breve l’accusa si aggravi a omicidio volontario, quindi intenzionale, anche se tale ipotesi è stata smentita in via ufficiale nelle ultime ore: oggi sono attese altre novità a riguardo. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
OMICIDIO WILLY, AUDIO PRIMA TELEFONATA 112, RIFLETTORI SU ALTRI 2 RAGAZZI DI ARTENA?
E’ stato reso noto in queste ore l’audio della prima telefonata al 112 dopo il pestaggio mortale a carico di Willy Monteiro Duarte, trasmesso anche nel corso della trasmissione La vita in diretta di oggi. Dall’audio si sente la voce di un ragazzo, molto agitato, il quale chiede l’intervento dell’ambulanza e delle forze dell’ordine sul luogo del massacro (Clicca qui). “Qui di fronte al ‘Duedipicche’ c’è un ragazzo che è stato menato. Per favore, potete venire?”, dice. La telefonata, pubblicata per prima dall’agenzia Adnkronos, è la prima delle 9 giunte al numero unico di emergenza per chiedere i soccorsi. Willy, in quei frangenti, si trova a terra in preda alle convulsioni dopo essere stato picchiato dal branco. All’operatore occorrono 47 secondi per localizzare il punto esatto indicato dal ragazzo: “Per favore veloci, è urgente”, dice intanto il giovane molto agitato. “Senta, le serve anche un’ambulanza?”, chiede l’operatore, “Sì, subito, subito, per favore! E (…)”, indicando la caserma proprio dietro il luogo dell’aggressione mortale.
Intanto, dopo le indiscrezioni dell’ultima ora secondo le quali sarebbero stati ascoltati altri soggetti, gli investigatori hanno chiarito ancora una volta, come riferisce Repubblica: “Non ci sono al momento altri indagati. L’accusa è per tutti quella di concorso in omicidio preterintenzionale e stiamo continuando a indagare a 360 gradi”. Tuttavia tutto lascerebbe pensare il contrario: ci sono almeno altri due giovani del gruppo di Artena dei quali non è stato stabilito cosa abbiano fatto nella piazza centrale di Colleferro la sera del massacro. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
BIANCHI ‘SCAGIONATI’ DAI VESTITI? “INCONGRUENZE”
Willy
era a terra, senza forze mentre gli saltavano addosso: sono i particolari contenuti nell’ordinanza ora resa pubblica. In queste ore stanno sentendo altre persone in queste ore e non è escluso che l’indagine possa estendersi ad altri soggetti. “Potrebbero esserci dei nuovi indagati, stanno sentendo persone nuove”, ha ribadito anche Lucilla Masucci, inviata de La Vita in Diretta. A parlare ai microfoni della trasmissione di Rai1, anche l’avvocato dei Bianchi. La difesa di Gabriele e Marco adesso starebbe puntando al modo in cui i due ragazzi erano vestiti la notte del delitto: “Nell’ordinanza ci sono incongruenze molto forti”, ha commentato. I due fratelli venivano confusi per via della loro somiglianza e per questo chiamati erroneamente “gemelli”. Un testimone avrebbe avanzato la descrizione del presunto assassino, indicato in Gabriele Bianchi, facendo una descrizione degli abiti: una maglietta bianca, gilet blu e jeans. Abiti che non coinciderebbero con quelli indossati dall’arrestato. “Belleggia era vestito come descritto”, ha commentato l’avvocato. “E’ fondamentale che tutti i testimoni dicano la verità, la famiglia Bianchi non ha paura della verità, ognuno deve prendersi le proprie responsabilità, dobbiamo dare giustizia a Willy”, ha aggiunto. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
POSSIBILI NUOVI INDAGATI
Potrebbero esserci nuovi indagati per l’omicidio di Wily Monteiro Duarte. Le indagini dei carabinieri, coordinati dalla procura di Velletri, stanno proseguendo. In queste ore si stanno ascoltando altre persone presenti nella notte tra sabato e domenica a Colleferro e che avrebbero avuto un ruolo nella rissa. Per ora il procedimento resta rubricato come concorso in omicidio preterintenzionale, ma alla luce delle testimonianze raccolte il capo di imputazione potrebbe aggravarsi e passare ad omicidio volontario. Intanto dall’ordinanza è emersa anche la versione di uno dei fratelli Bianchi, Marco, il quale ha dichiarato che quando lui e il fratello Gabriele sono stati chiamati per aiutare gli amici coinvolti in una rissa stavano consumando un rapporto sessuale vicino al cimitero. «Marco Bianchi riferiva che allontanandosi dal pub, in compagnia del fratello, di un amico e di tre ragazze delle quali non ricorda il nome, mentre stavano consumando un rapporto sessuale vicino al cimitero, ricevevano una telefonata da parte del loro amico Michele Cerquozzi, il quale, a suo dire impegnato in una violenta discussione a Colleferro, chiedeva loro di intervenire in suo soccorso».
OMICIDIO WILLY, IL PATTO DI SILENZIO TRA GLI INDAGATI
A quel punto i due fratelli sarebbero arrivati in piazza Santa Caterina, dove Willy è stato ucciso. Le indagini, dunque, si concentrano anche sul ruolo di Michele Cerquozzi, amico dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, che finora è rimasto fuori dagli accertamenti. Per il pestaggio al momento in carcere ci sono i fratelli Bianchi con Mario Pincarelli, invece Francesco Belleggia ha ottenuti i domiciliari. Ma nelle prossime ore i carabinieri potrebbero effettuare altri arresti. Un altro dettaglio è emerso dal racconto di Belleggia al gip: il patto di silenzio stretto in auto dai quattro. L’indagato ha infatti riferito che prima dell’arresto i due fratelli Bianchi gli avevano consigliato sul Suv di tacere sulle loro condotte. «Willy non ce lo porterà indietro nessuno. Questa è una famiglia distrutta. Per me era un figlio e finché ci sono io mi prenderò cura di loro», ha dichiarato intanto la zia di Willy Monteiro Duarte, entrando nella casa di Paliano dove la famiglia resta chiusa.