Storie Italiane ha ricordato oggi il brutale omicidio di Yana Malayko, tenendo conto del fatto che in queste ore si terrà l’udienza preliminare del processo contro l’ex compagno. Il padre, in collegamento, ha spiegato: “Prego la famiglia della povera Giulia di accettare le mie condoglianze, il mio sostegno e il caldo del mio cuore. Spero che tantissime persone che daranno alla famiglia il coraggio e la forza per andare avanti, per trovare la giustizia. Purtroppo sono stati due casi molto simili, quasi uguali, mi porta un dolore insopportabile sapere che un altro padre di nuovo deve sentire quello che ogni giorno sento io, mi dispiace tanto”.



Quindi il papà di Yana ha proseguito: “Il papà di Giulia dice quello che dico io, questa guerra deve finire. Noi dobbiamo insegnare ogni giorno alle nostre figlie e ai nostri figli che picchiare una donna sia la cosa più grave che accada, e se la società italiana lo riconoscerà penso che si possa arrivare ad un cambiamento”. L’avvocato della famiglia di Yana Malaiko, ha preso la parola precisando: “Stiamo combattendo questa battaglia, esprimo personalmente la vicinanza al papà di Giulia e la sorella Elena perchè questa storia ci ha toccato tantissimo, sembra di rivivere i giorni di gennaio di quest’anno quando era scomparsa Yana, due storie così tristi e così gravi”.



OMICIDIO YANA MALAIKO, LE PAROLE DELL’AVVOCATO A STORIE ITALIANE

E ancora: “Il processo? Oggi ci sarà l’udienza preliminare in cui si deciderà se rinviare o meno a giudizio l’autore di Yana. Il problema di questi processi è spesso quello di riconoscere la premeditazione, spesso si fa di tutto per ridurre quel gesto in un atto di ira, mentre invece non è così. Nei casi di femminicidio è un gesto in cui si perde la pazienza, spesso è un sistema pianificato, un piano organizzato anche nei giorni precedenti”.

L’avvocato della famiglia di Yana Malaiko ha aggiunto: “Anche nei casi di Yana e Giulia è così, è impossibile che ci si ritrovi con in tasca un coltello o dei sacchi. Non dobbiamo far sempre precipitare con la storia del volerci bene… dobbiamo responsabilizzare questi maschi che devono rispondere con la giusta pena, se c’è la premeditazione la pena è l’ergastolo. Se continuiamo sempre con il perdonismo non ci sarà mai l’effetto su chi vuole compiere un omicidio”.