Storie Italiane torna a trattare il caso di Yana Malaiko, la povera ragazza uccisa dall’ex fidanzato reo confesso a Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova a gennaio dell’anno scorso. Oggi è iniziato il processo nei confronti di Dimitri Stratan, che rischia l’ergastolo alla luce delle gravissime accuse nei suoi confronti. Storie Italiane ha intervistato in diretta il papà della vittima: “La giustizia esiste in Italia, la creatura che ha ucciso mia figlia ha messo la mia famiglia in un incubo che dobbiamo vivere tutta la vita, deve pagare una pena proporzionale che per me è l’ergastolo, deve riceverlo, sono sicuro che lui lo riceverà perchè la squadra del mio avvocato e la procura hanno fatto un gran lavoro. Combatteremo e avremo giustizia per mia figlia”.



L’avvocato della famiglia di Yana Malaiko ha aggiunto: “Non vogliamo nessuna vendetta, vogliamo ricostruire i fatti e che venga attribuita la giusta pena proporzionata alla gravità. Dalla ricostruzione degli eventi reputiamo che ci sia una premeditazione, una macchinazione e una organizzazione finalizzata ad uccidere Yana ad occultarla e a depistare le indagini.



OMICIDIO YANA MALAIKO, L’AVVOCATO: “NON E’ STATO FATTO D’IMPETO”

“Non è un omicidio d’impeto ma c’è una premeditazione e questo lo dimostreremo ma non per vendetta, il fatto è gravissimo”. E ancora: “Ci sono prove come ad esempio le minacce, ma anche l’appostamento, l’aver cercato sul computer la parola veleno, la tecnica per far entrare Yana in casa, sostava sotto la casa di lei varie volte, studiava i movimenti e l’ha costretta a rientrare in casa con la scusa del cane che stava male, il cane non stava assolutamente male”.



A Storie Italiane anche Andrei Cojocaru, fidanzato di Yana Malaiko: “Abbiamo sottovalutato, pensavamo fosse un momento di esternazione sua, non avevamo dato tanto peso alle sue parole”, dice il compagno della vittima in merito alle ultime minacce di Dimitri Stratan.

OMICIDIO YANA MALAIKO, LE PAROLE DEL FIDANZATO ANDREI

E ancora: “Quando l’ha minacciata era notte, le 3:30/4:00, avevamo pensato che avesse bevuto un po’ troppo che era una cosa così solo per dire, forse se avessimo denunciato e avessimo agito in maniera diversa le cose sarebbero andate molto ma molto diversamente e probabilmente oggi non saremo qui a ricordare Yana e a cercare giustizia per lei”. Dimitri ha aggiunto: “Il suo ex non l’aveva mai picchiato violentemente. Mi ha detto che le aveva tirato uno schiaffo e lei cercava di sminuire sempre”.

Un amico del papà di Yana, intervistato da Storie Italiane, ha precisato: “Un uomo non si deve permettere di alzare le mani, dobbiamo insegnare a scuola e nelle famiglie il rispetto e cosa vuole dire essere compagni di vita per gestire la vita di tutti i giorni, il rispetto è quello della persona, l’essere felici nel vedere felice la persona che si accompagna, uomo o donna che sia. La vittima è la parte più debole e giustifica con un senso materno le azioni della controparte”.