La sottovariante Omicron 2 è diffusa al 44% in Italia (927 sequenze), dove la sua presenza è segnalata in rapida crescita e ha quasi eguagliato quella della sua sorella “maggiore”, Omicron (ceppo BA.1), che si attesta attualmente al 55,5%, con 1.052 sequenze in totale. Questo è quanto è emerso a seguito di un’indagine effettuata sui dati raccolti lo scorso 7 marzo dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute unitamente ai laboratori regionali d’Italia e alla Fondazione “Bruno Kessler”.

Il monitoraggio del 31 gennaio evidenziava come Omicron 2 rappresentasse appena il 3% dei casi di positività rilevati sull’intero territorio nazionale. La certezza incrollabile, analizzati i numeri e le statistiche di queste ultime settimane, è che Omicron, con tutte le sue sottovarianti è di conseguenza ormai dominante sul suolo del Belpaese con il 99,9% dei contagi. Come avevano previsto a suo tempo gli esperti, la variante Delta (ex indiana) è di fatto stata soppiantata in toto ed è scomparsa dai radar, salvo un minuscolo residuo concentrato sul territorio della Lombradia (0,3%).

OMICRON 2, IN QUALI REGIONI È PIÙ DIFFUSA? LIGURIA IN CIMA ALLA CLASSIFICA

Che Omicron 2 sia estremamente contagiosa ormai non è un mistero, ma gli studi condotti nell’ultimo periodo restituiscono stime percentuali più precise: come riportato dal “Corriere della Sera”, si stima che possa essere “il 30% più contagiosa di Omicron ed è per questo che si sta diffondendo con tanta velocità. La regione in cui è più diffusa è la Liguria (79,7%), seguita dalla Provincia di Bolzano (75%), dall’Umbria (65%) e dalla Lombardia (62,5%)”.

Gli approfondimenti sono stati condotti seguendo un metodo preciso: più dettagliatamente, è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e delle Province Autonome di “selezionare dei sottocampioni di casi positivi e sequenziare il genoma del virus”. Il campione richiesto è stato scelto in maniera casuale fra i campioni positivi, garantendo “una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse”. In totale hanno preso parte all’indagine “tutte le Regioni e le Province Autonome e complessivamente 117 laboratori regionali e il Laboratorio di Sanità Militare. Nel totale, sono stati sequenziati 1984 campioni”.