Omicron 2, la cosiddetta sottovariante BA.2, inquieta il mondo intero e lascia intravedere una possibile nuova ondata di contagi da Covid-19 all’orizzonte. Proprio nel momento psicologicamente meno opportuno, nel quale l’attenzione è tutta rivolta alla guerra in corso in Ucraina, i dati statistici denunciano una risalita degli indici, complice anche la maggior trasmissibilità della sottovariante. Ne sa qualcosa la Germania, dove si viaggia in questo momento attorno ai 260mila nuovi casi al giorno: “La situazione pandemica è molto peggiore dell’umore – ha asserito in conferenza stampa il ministro della Salute tedesco, Karl Lauterbach –. Leggo sempre che la variante Omicron è leggera, ma questo è falso o comunque vero solo in parte. Ci sono 250 vittime al giorno in Germania e tra poche settimane i pazienti che moriranno saranno di più”.



Anche in Francia i nuovi positivi negli ultimi sette giorni hanno fatto registrare un’ascesa nella curva dei contagi, con la media settimanale attestatasi a quota 65.250 casi. Discorso analogo nel Regno Unito, dove il trend delle positività denuncia purtroppo una crescita, tanto che, in base ai dati dell’Office for National Statistics (Ons), le persone infettate sono 1 ogni 30 in Galles 1 ogni 25 in Inghilterra.



OMICRON 2: CASI RADDOPPIATI NEGLI USA, L’ITALIA…

La Cina è ripiombata nell’incubo del lockdown, anche se in questo caso pare che l’ondata sia determinata da Omicron e non da Omicron 2, mentre negli USA è stato evidenziato come i casi legati alla sottovariante raddoppino di settimana in settimana. Secondo i CDC, il 100% delle nuove infezioni di Covid negli Usa sono dovute a una delle due mutazioni Omicron.

E l’Italia? Anche da noi i numeri risalgono giornalmente, ma la situazione pare sotto controllo: “Evitiamo di allarmare la gente dicendo che va tutto male o parlando di quinta ondata di Covid-19, perché salgono solo i tamponi positivi – ha asserito su Facebook Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del policlinico San Martino di Genova -. Tamponi positivi non vuol dire avere malati e soprattutto non vuol dire avere malati gravi. C’è stato negli ultimi giorni un aumento dei contagi legato soprattutto alla veloce circolazione virale tra i bambini tra i 5 e gli 11 anni, che sono ancora poco protetti in quanto non vaccinati in oltre il 50% dei casi. Negli ospedali nessuna preoccupazione, la discesa continua ormai da 4 settimane consecutive”.