Stanno continuando ad aumentare i casi di Omicron 2, la sottovariante della Omicron, di cui ancora non si conoscono alla perfezione i dettagli, e soprattutto i danni causati. Come scrive il Corriere della Sera, secondo un recente studio pare che la BA.2 di Omicron possa provocare una malattia più grave, ma serviranno altri lavori per confermarlo. Al momento rappresenta il 21 per cento dei casi di Omicron come spiegato dall’Oms, l’Organizzazione mondiale di Sanità, ed è presente in 43 Paesi, tra cui anche l’Italia, dove l’incidenza è del 3 per cento. Per quanto riguarda la sua trasmissibilità, per i primi studi risulta essere più contagiosa rispetto alla “madre”, nel dettaglio fra il 30 e il 50% in più, inoltre, anche chi è vaccinato risulta essere molto più vulnerabile alla BA.2 rispetto alla BA.1. Ma veniamo al nocciolo della questione, ovvero, come accennato sopra, alla possibile maggiore aggressività di questa sottovariante.



Al momento non vi sono certezze, e nel Regno Unito, dove i casi di BA.2 sono aumentati costantemente, non si sono verificati aumenti di ricoveri o decessi, che anzi, sono diminuiti. Secondo uno studio giapponese in pre-print, però, la direzione sarebbe diversa, in quanto la Omicron 2 causerebbe malattia più grave. “Secondo gli scienziati giapponesi – scrive a riguardo il Corriere della Sera – Omicron ha caratteristiche virologiche e patogeniche che la distinguono dal ceppo precedente e per questo dovrebbe essere considerata una variante di preoccupazione a sé”. Inoltre, è emerso un tasso di riproduzione 1.4 volte superiore rispetto alla BA.1, e la nuova sottovariante sembrerebbe essere più replicativa nelle cellule epiteliali del naso rispetto alla “mamma”. La comunità scientifica sta quindi cercando di capire se i vaccini siano efficaci contro Omicron 2, e diversi studi suggeriscono che la stessa potrebbe facilmente eludere l’immunizzazione, ma senza discostarsi troppo da quanto sta già facendo la BA.1.



OMICRON 2: MALATTIA GRAVE, REINFEZIONE E COPERTURA VACCINI. I PRIMI STUDI

Ci sono infatti alcuni lavori svolti nel Regno Unito e in Danimarca, secondo cui in tal senso si comporterebbe in maniera più grave Omicron 1, con dati di protezione più bassi rispetto alla 2. Ma anche in questo caso ci sono studi discordanti, come quello realizzato dal virologo David Ho della Columbia University di New York City, secondo cui vi sarebbero alcuni anticorpi meno efficaci contro la BA2 «Ma è improbabile che ci siano maggiori rischi con BA2 rispetto BA1», aggiunge lo stesso studio.

In ogni caso gli scienziati pensano sia impossibile che Omicron 2 inneschi una nuova ondata pandemica, ma nei Paesi dove le vaccinazioni sono basse si potrebbero comunque verificare delle problematiche. «La sorella di Omicron potrebbe prolungare l’ondata pandemica. Ma i nostri dati suggeriscono che non ci sarà una nuova impennata» dice a riguardo Dan Barouch, immunologo e virologo presso il Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston. Non è chiaro se Omicron 2 può infettare chi ha già preso Omicron, anche se in Israele qualche caso di reinfezione suggerisce che la risposta sia affermativa, mentre, in merito ai tamponi, i test anti covid rilevano la BA.2 con maggiore difficoltà, di conseguenza è necessaria una capacità di laboratorio che non tutti i Paesi hanno.