Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale “Sacco” di Milano, è intervenuta ai microfoni dell’agenzia di stampa Adnkronos Salute per commentare la sottovariante Omicron 5, che ha dimostrato di essere ancora più contagiosa di Omicron 2, anche se associata a una sintomatologia poco grave. Nota anche con il nome di BA.5, la sottovariante si sta diffondendo a macchia d’olio in Portogallo, facendo registrare un’impennata di casi di positività, “in piena sintonia con quella che, in base alla storia delle epidemie, è la fase della coda pandemica”.
Come ha sottolineato la professoressa Gismondo, “le code delle pandemie di solito sono caratterizzate proprio da virus che hanno un’aggressività molto attenuata in termini di malattia associata, ma un’infettività molto maggiore proprio perché il patogeno cerca di conservarsi”. Insomma, se questa affermazione trovasse riscontro negli accadimenti delle prossime settimane, questo potrebbe davvero significare che ci troveremmo di fronte, finalmente, al canto del cigno della pandemia di Coronavirus.
MARIA RITA GISMONDO: “PERICOLO OMICRON 5 IN AUTUNNO? NON DOVREBBERO ESSERCI PARTICOLARI PROBLEMI”
Nel prosieguo del suo intervento sulle colonne di Adnkronos Salute, Maria Rita Gismondo ha tenuto a precisare che la sottovariante Omicron 5, in virtù delle sue caratteristiche, inevitabilmente e sicuramente “si diffonderà dappertutto, perché è molto contagiosa, ma questo non deve assolutamente preoccuparci, in quanto è poco grave”.
La visione di Maria Rita Gismondo si dimostra ottimistica anche rivolgendo il pensiero al prossimo autunno, ormai non così distante a livello cronologico. In tal senso, la microbiologa ha asserito esattamente quanto segue: “Se le cose dovessero rimanere così, come auspichiamo, il ritorno della stagione fredda non dovrebbe riservarci particolari problemi. Sicuramente avremo più contagi, ma non patologie gravi. E, nel caso in cui il virus dovesse avere un colpo di coda, abbiamo gli strumenti per fronteggiarlo”. Insomma, bando assoluto agli allarmismi.