La variante Omicron in Italia è ormai prossima al picco. Sono state queste le rassicurazioni fornite da Hans Kluge, direttore di Oms Europa, nel corso della trasmissione di Rai Tre “Mezz’ora in più”. In particolare, il portavoce europeo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha asserito che “in Paesi come l’Italia e la Grecia ci stiamo avvicinando moltissimo al picco. È molto probabile che esso nel Vecchio Continente arrivi prima di quanto previsto, ossia entro 2-3 settimane”.
Successivamente, Kluge ha lodato apertamente e senza troppa retorica la strategia adottata dal governo e dal ministro della Salute Roberto Speranza contro la pandemia di Coronavirus, divampata nel nostro Paese nella seconda metà del 2020. “La strada seguita dall’Italia è quella giusta, con le vaccinazioni, le terze dosi, le mascherine – ha detto ancora Kluge –. Le scuole devono essere le ultime a chiudere”.
“OMICRON VICINA AL PICCO IN ITALIA”: LA SITUAZIONE REGIONE PER REGIONE
Se Omicron, come è stato riferito dal referente per l’Europa dell’Oms, è vicina al picco in Italia, vale allora davvero la pena soffermarsi un attimo sulla situazione connessa alla sua diffusione nelle varie regioni dello Stivale, avvalendoci dei dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità in queste ore. Ad esempio, in Valle d’Aosta è ferma al 33,3%, nella Provincia autonoma di Bolzano è al 54,2%, in Friuli-Venezia Giulia al 64,6% e in Veneto al 66,1%. Prevalenza netta di Omicron in Molise (97,8%) e in In Umbria, dove la variante Delta è scesa al 6,7% e Omicron è a quota 93,3%, mentre in Puglia Omicron è al 91,9% e Delta all’8,1%.
Percentuali elevate per Omicron anche in Toscana (89,2%) e in Lombardia (88,7%). Seguono, nell’ordine, il Lazio (85,4%), le Marche (all’82%) e la Sardegna, attualmente all’83,3%. Restano sotto l’80% di casi da Omicron, invece, Emilia-Romagna (79,4%), Sicilia (78,8%), Abruzzo (77,8%), Piemonte (76,8%), Liguria (76,7%), Provincia autonoma di Trento (76%), Calabria (71,4%) e Campania (70,9%) .