La variante Omicron, che ogni giorno sempre di più marca la sua presenza sul territorio nazionale italiano e in giro per il mondo nei nuovi casi, potrebbe essere la mutazione che poterà il Covid-19 verso la fine della pandemia. A sottolinearlo è uno studio partito dall’osservazione di 12mila nuclei familiari in Danimarca che ha preso in esame Omicron paragonato alla variante Delta per cercare di capire le differenze tra le due e verso che direzione il virus Sars-CoV-2 sta andando. Lo studio è accompagnato da una nota di ottimismo.
Secondo quanto riferito da Adnkrons, che rende noto lo studio, i ricercatori dell’università di Copenhagen, dell’istituto di statistica e dello Statens Serum Institut, struttura che si occupa di malattie infettive sotto la guida del ministero della Salute, s hanno analizzato la circolazione della variante Omicron tra la popolazione vaccinata. Omicron appare nettamente più contagiosa rispetto alla variante Delta, con un tasso superiore di 2,7-3,7 volte, ma provoca un numero decisamente più basso di ricoveri in terapia intensiva. La variante Omicron dunque appare più contagiosa, ma sembra provocare sintomi meno gravi: “Questo potrebbe essere ciò che ci porta fuori dalla pandemia e fa in modo che questa sia l’ultima ondata Covid”.
OMICRON SARÀ ULTIMA ONDATA COVID: LO STUDIO
Lo studio, che deve ancora essere sottoposto a peer review, ha comunque confermato l’importanza della dose booster: “I nostri risultati confermano che la rapida diffusione di Omicron può essere attribuita in via primaria alla sua capacità di superare l’immunità fornita dal vaccino più che all’incremento direttamente legato alla trasmissibilità di base. La ricerca ha confermato che i cittadini vaccinati con la dose booster non trasmettono il virus quanto i non vaccinati“.
“Omicron è capace di mettere sotto pressione il nostro sistema sanitario, ma tutto lascia supporre che sia meno severa rispetto alla variante Delta”, dice la direttrice tecnica dello Statens Serum Institut, Tyra Grove Krause. Il rischio di ospedalizzazione appare dimezzato: su 93 persone ricoverate in ospedale a fine dicembre per la variante Omicron, meno di 5 hanno avuto bisogno delle cure in terapia intensiva.