ONU, OMOFOBIA E TRANSOFBIA CRIMINI CONTRO UMANITÀ?

Omofobia e transfobia potrebbero diventare crimini contro l’umanità? La domanda ruota attorno alla discussione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che potrebbe mettere a punto un trattato sui crimini contro l’umanità che secondo il Center for Family and Human Rights (precedentemente noto come Istituto cattolico per la famiglia e i diritti umani) potrebbe essere usato per multare e imprigionare conservatori religiosi e chiunque si opponga “all’agenda omosessuale e transgender“. Questo nuovo trattato a cui sta lavorando la Commissione di diritto internazionale scarta la definizione di genere che viene data da tempo nel diritto internazionale (“due sessi, maschile e femminile, nel contesto della società“).



Apparsa originariamente nello Statuto di Roma, da cui è nata la Corte penale internazionale, scontenta i progressisti, secondo cui è un ostacolo per omosessuali e trans. Ma il timore dei conservatori è che la nuova definizione di genere nel trattato sui crimini contro l’umanità possa aprire la porta al perseguimento per omofobia e transfobia di chiunque si opponga a omosessuali e transgender. La bozza iniziale del nuovo trattato risale a tre anni fa e non presentava una nuova definizione di genere. Ma ora Unione Europea e Stati Uniti stanno facendo pressione all’Onu affinché adotti il nuovo testo. La questione resta controversa a causa delle possibili implicazioni.



AFRICA E SANTA SEDE CONTRO NUOVA DEFINIZIONE DI GENERE

Ad esempio, un rappresentante del Marocco, intervenuto a nome dei 54 Paesi del gruppo africano, ha affermato che “non dovrebbero essere ignorate le legittime preoccupazioni di tutti gli Stati membri“. Inoltre, come riportato da InfoCatolica, ha messo in guarda “qualsiasi tentativo di imporre le opinioni di qualsiasi parte o teorie o definizioni legali” che non sono accettate a livello internazionale. Il rappresentante della Santa Sede è stato ancor più esplicito, esortando a respingere ogni tentativo di ridefinizione del genere. Il delegato del Vaticano ha anche respinto la motivazione addotta dalla Commissione di diritto internazionale per l’abbandono della definizione di genere. Stando, infatti, ad un rapporto del 2019 della stessa commissione, la definizione di genere è stata abbandonata a favore di una comprensione “evolutiva” del termine genere, “come concetto socialmente costruito (e non biologico)“. A tal proposito, è stato citato il lavoro dell’Ufficio del Procuratore della Corte penale internazionale per aggiungere l’orientamento sessuale e l’identità di genere come parte dei crimini “basati sul genere“, nonché i pareri non vincolanti emessi tramite il sistema dei diritti umani dell’Onu. Le delegazioni stanno attualmente negoziando una risoluzione per decidere il destino di questo trattato che fa discutere.

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