Un nuovo intervento da parte dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità sulle mascherine, che sembrerebbe destinato a fare discutere. Secondo quanto fatto sapere dall’Oms in un nuovo documento con linee guida: “L’uso esteso di mascherine da parte di persone sane nell’ambiente della comunità non è supportato da prove e comporta incertezze e rischi. Non esistono al momento evidenze secondo cui indossare una mascherina (sia medica che di altro tipo) da parte di tutta la comunità possa impedire la trasmissione di infezione da virus respiratori, incluso Covid-19″. Secondo quanto stabilito dal massimo organismo mondiale in tema di sanità, l’utilizzo della mascherina può limitare la trasmissione del covid-19, ma tale misura da sola non è sufficiente a proteggere le persone: “sia nel caso si usino o meno le mascherine – si legge ancora – occorre rispettare al massimo le regole di dell’igiene delle mani e di distanziamento fisico”. Inoltre “l’uso di mascherine nella comunità può creare un falso senso di sicurezza, e un il rischio di trascurare altri elementi essenziali, come appunto l’igiene delle mani, l’evitare di toccare viso e occhi e il distanziamento fisico”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)



OMS SU MASCHERINE: “USO GENERALIZZATO? UN RISCHIO”

Nel briefing generale sull’emergenza Coronavirus sono arrivate le dichiarazioni di Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: potremmo definirle come le nuove disposizioni sull’utilizzo delle mascherine, anche se al momento sul sito ufficiale OMS non compaiono comunicati in merito (ricordando che già negli ultimi giorni c’erano state alcune polemiche in merito). Proviamo a riassumere: sicuramente l’estratto più importante riguarda il fatto che “non esiste una risposta in bianco o nero”, il che significa che non esistono direttive che diano l’assoluta certezza e, di conseguenza, è abbastanza evidente come le mascherine da sole non possano fermare la pandemia da Covid-19. Da qui anche il tema principale che tocca ogni singolo Paese, ovvero continuare a “trovare, testare, isolare e curare ogni caso e rintracciare ogni contatto”.



Con particolare riferimento alle mascherine poi, Ghebreyesus ha incoraggiato quelle nazioni che stanno spingendo per usarle in maniera generalizzata – si legge sempre su Adnkronos – è il caso per esempio dell’Italia (almeno in Lombardia e Toscana) dove alcune regioni hanno già introdotto l’obbligo. In più, è importante proseguire nello studio dell’efficacia di suddette mascherine, “in modo che tutti possano imparare”. Sempre sul tema, anche qui può sembrare banale ma è ben non darlo per scontato, le mascherine devono essere usate all’interno di un pacchetto complessivo di interventi; non sono dunque “vietate” o non consigliate, semplicemente è sempre bene tenere conto del quadro generale.



CORONAVIRUS OMS, LE DISPOSIZIONI SULLE MASCHERINE

Il direttore generale ha poi proseguito il suo intervento rivelando che l’OMS fornirà nuove linee guida e criteri per sostenere i vari Paesi nel decidere appunto sull’uso generalizzato delle mascherine; qualora vengono utilizzate, lo si deve fare nella maniera consona. “L’OMS ha indicazioni su come metterle, toglierle e conservarle” ha aggiunto. E ha poi toccato un altro tema importante, ovvero che la disposizione di generalizzare l’utilizzo delle mascherine possa e debba avvenire soprattutto nelle zone che, colpite da Coronavirus, vedano meno rispettate le norme base come il costante lavaggio delle mani o il distanziamento sociale, non per negligenza ma “per la mancanza di acqua o perché si vive in spazi ristretti.

Non solo: la priorità secondo Ghebreyesus deve sempre andare agli operatori sanitari (i quali sono fortemente raccomandati dall’Oms circa l’utilizzo di mascherine, respiratori e altro equipaggiamento protettivo personale) visto il problema della mancanza degli strumenti, dunque attenzione anche a obbligare la popolazione a usare le suddette mascherine – un messaggio per tutti – perché ci si potrebbe trovare nell’impossibilità, come sta succedendo, di reperirle sul mercato. Anzi: un’imposizione simile “potrebbe aggravarne la carenza”.