L’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità, si dice convinta che dopo il covid arriverà prima o poi una nuova pandemia che sarà ancora più mortale. Il direttore generale dell’Oms, Tedro Adhanom Ghebreyesus, senza troppi giri di parole, ha sottolineato che la minaccia di «un altro virus emergente con un potenziale ancora più mortale» rimane, invitando quindi la comunità internazionale a «prepararsi» alla possibilità che emergano nuove pandemie». E ancora: «Quando arriverà la prossima pandemia, che avverrà, dobbiamo essere pronti a rispondere in modo deciso, collettivo ed equo», parole riportate dall’edizione online del quotidiano Il Messaggero. Ghebreyesus ha dato per scontato che arriveranno «​​nuovi agenti patogeni e nuove pandemie», esortando così i leader mondiali ad elaborare delle strategie adeguata quando un nuovo evento della portata superiore al covid si verificherà.



Il dg dell’organizzazione mondiale della sanità ha anche sottolineato che la pandemia «ha avuto un costo elevato anche per la salute mentale. Molti dei nostri stessi dipendenti, come molti operatori sanitari di tutto il mondo, hanno sperimentato un forte stress ed esaurimento, perché la pandemia ci ha presentato sfide senza precedenti». L’Oms ha messo in guardia infine da un’altra «variante emergente del Covid-19», che causerebbe «nuove ondate di malattie e morti. La pandemia ci ha portato fuori rotta, ma ci ha mostrato perché gli obiettivi di sviluppo sostenibile devono rimanere la nostra stella polare e perché dobbiamo perseguirli con la stessa urgenza e determinazione con cui abbiamo contrastato la pandemia».



OMS “ANNUNCIA” NUOVA PANDEMIA, MENTRE LA CINA SI PREPARA AD UNA NUOVA ONDATA DI COVID

Secondo Zhong Nanshan, massimo esperto cinese di malattie respiratorie, in Cina si verificherà a breve una nuova ondata di covid che toccherà il suo picco a fine giugno con 65 milioni di casi a settimana. «Sicuramente 65 mln di casi a settimana – le parole di Bassetti all’Adnkornos – su una popolazione di 1,5 mld vogliono dire numeri abbastanza importanti. Ma dobbiamo vedere la ricaduta, perché potremmo avere il 5% della popolazione che si fa una forma che è poco più di un raffreddore, diverso è dire che rischiano la polmonite».



«E io non credo – ha proseguito Bassetti – sia quest’ultimo il risultato perché con le varianti Omicron siamo di fronte a forme meno impegnative di malattia. Oggi anche XBB non dovrebbe dare conseguenze cliniche importanti. Ci dobbiamo preoccupare noi in Italia? Io non credo, ma loro in Cina si gestiranno la loro ondata Covid».