Oms contro Veneto: vietato elogiare il leghista Luca Zaia. Questo quanto emerge dalle indagini della Procura di Bergamo che vedono Ranieri Guerra indagato per false dichiarazioni: ricordiamo che il direttore aggiunto dell’Organizzazione sarebbe colpevole di non aver rivelato ai magistrati il suo pressing sul report sulla gestione della pandemia in Italia.
Il Giornale spiega che Ranieri Guerra voleva edulcorare il report, nascondendo la «pessima gestione» del governo italiano della pandemia, arrivando a voler cancellare la frase «l’Italia non era totalmente impreparata (quando arrivarono i primi bollettini dalla Cina, ndr)». Come ricostruito, il dirigente Oms aveva ancora scritto: «Dobbiamo pesare le parole in maniera molto cauta soprattutto se sono scritte e se rimangono in un documento dell’Oms». Senza dimenticare le possibili ripercussioni politiche…
OMS VS VENETO: “NIENTE ELOGI A ZAIA”
«Il documento potrebbe prestare appigli se non adeguatamente formulato», scriveva Ranieri Guerra, con un’attenzione particolare al governo guidato da Giuseppe Conte. Ricordiamo infatti che il report doveva essere concordato con Silvio Brusaferro, il capo di gabinetto di Speranza e con lo stesso ministro della Salute. Come sappiamo, Zambon ha tirato dritto e non ha apportato modifiche al report. Ma quello di Ranieri Guerra non fu l’unico pressing da parte dell’Oms, spiega Il Giornale. La collega Salvi segnalò in particolare una serie di frasi da eliminare dal report e qui arriviamo al Veneto: una delle frasi contenute nel documento infatti avrebbe potuto infiammare il dibattito politico sull’ottima gestione della prima parte della pandemia da parte di Luca Zaia. Un semplice apprezzamento al sistema di sanità pubblica del Veneto, secondo la Salvi, era «potential for political outrage», ovvero potenzialmente offensiva dal punto di vista politico. «Potremmo sollevare il disappunto del governo, altrimenti»: in altre parole, vietati gli elogi al leghista Zaia.