Il coronavirus potrebbe attenuarsi nelle prossime settimane, e tornare con forza in autunno, così come fatto in passato dalla terribile Spagnola. A dirlo senza troppi giri di parole è stato Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), ospite in collegamento presso la trasmissione di Raitre, Agorà. «L’epidemia si sta comportando come avevamo ipotizzato – le sue parole – il paragone è con la Spagnola che si comportò esattamente come il Covid: andò giù in estate e riprese ferocemente a settembre e ottobre, facendo 50 milioni di morti durante la seconda ondata». Guerra ha quindi voluto rispondere ai numerosi esperti che in questi giorni hanno parlato di “emergenza finita”, spiegando che «sparendo il virus dalla clinica sembra tutto sia finito, ma non è così». In merito al fatto che i nuovi casi siano meno contagiosi rispetto a quelli di poche settimane fa: «non entro nelle classificazioni e definizioni artificiose che colleghi insigni di varie discipline possono fare. Guardo i fatti e i fatti dicono che il genoma del virus è ancora lo stesso e i fatti dicono che l’andamento di una epidemia come questa è ampiamente previsto e prevedibile. C’è una discesa che coincide con l’estate».
OMS, GUERRA: “TERAPIE INTENSIVE SVUOTATE MA LO AVEVAMO PREVISTO”
«È vero – ha aggiunto Guerra – che le terapie intensive si sono svuotate, ma si sono svuotate come previsto che accadesse e non vogliamo si riempiano di nuovo in autunno. Tutte le precauzioni che stiamo prendendo hanno l’obiettivo di circoscrivere la circolazione del virus quando questa riprenderà». Si è poi parlato della questione asintomatici, che secondo Guerra e l’Oms, non contribuiscono a trasmettere il virus in maniera importante: «hanno sintomi talmente blandi che non contribuiscono in modo significativa alla trasmissione del virus, perché la carica virale è collegata, anche se in modo non lineare, alla gravità dei sintomi». Fortunatamente si sta lavorando ad un vaccino contro il covid, che dovrebbe arrivare fra la fine del 2020 e l’inizio del 2021, ma prima bisognerà pensare all’influenza: «L’Italia è pronta per vaccinare il 100% della popolazione contro l’influenza, secondo le indicazioni fornite dal ministero della Salute».