Il coronavirus muterà al punto tale da diventare come l’influenza, quindi non è destinato a sparire. Questa è la previsione dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), secondo cui le probabilità di eradicare Sars-CoV-2 diminuiscono. In particolare, lo ha spiegato il dottor Mike Ryan, direttore esecutivo del Programma Emergenze Sanitarie dell’Oms nella conferenza stampa di ieri. «Penso che questo virus sia qui per rimanere con noi e si evolverà come i virus pandemici dell’influenza, si evolverà per diventare uno degli altri virus che ci colpiscono». Chi pensa che riusciremo a far sparire questo virus si sbaglia di grosso. «No, non lo faremo, è molto, molto improbabile».



Mike Ryan non è l’unico a pensarlo. Diversi scienziati, tra cui Anthony Fauci, così come Stéphane Bancel di Moderna, avevano avvertito riguardo il fatto che dovremo convivere per sempre col Covid, come facciamo per l’influenza. Questo però non vuol dire che non sarebbe stato possibile, soprattutto se fossero state prese le giuste misure per fermare la diffusione del virus.



OMS “POTEVAMO FERMARE COVID, ORA…”

«Abbiamo avuto una possibilità all’inizio di questa pandemia, questa pandemia non doveva essere così grave», ha dichiarato nella stessa conferenza stampa Maria Van Kerkhove, capo tecnico dell’Oms sul Covid-19. Una previsione, comunque, che non dovrebbe sorprenderci, visto che c’è stata la pandemia influenzale che però attualmente non è più un’emergenza di salute pubblica. Lo conferma anche l’evoluzione del coronavirus con le sue varianti. Quella Delta, infatti, è molto più contagiosa della Alfa, ad esempio. Questo consente al coronavirus di continuare a diffondersi.



Ma questo costringe i vari governi a rimodulare le campagne vaccinali, predisponendo le terze dosi, a partire dai più fragili. In questa direzione si sta muovendo anche l’Italia, che proprio oggi ha avuto il via libera dall’Aifa. Di parere diverso è invece l’Oms, secondo cui le nazioni più ricche dovrebbero posticipare le dosi “booster” per consentire ai Paesi più poveri di accelerare l’immunizzazione della loro popolazione.