L’OMS, Organizzazione mondiale dalla Sanità, ha deciso di mettere al centro del World Economic Forum di Davos che si aprirà questa settimana la possibile pandemia da ‘Malattia X’. Lo scopo dovrebbe essere quello pianificare le azioni che la comunità internazionale dovrà mettere in atto per contenere una pandemia che potrebbe rivelarsi molto più letale di quella recentemente affrontata a causa del Covid-19.



La sessione dell’OMS sulla Malattia X  durante il Forum di Davos si terrà nella giornata di mercoledì, alla presenza del direttore dell’Organizzazione, Tedros Adhanom Ghebreyesus, del ministro della sanità brasiliano Nisia Trindade Lima, del presidente del CDA di AstraZeneca Michel Demaré, dell’amministratore delegato di Royal Philips Roy Jakobs e del vicepresidente esecutivo della catena ospedaliera indiana Apollo Preetha Reddy. La possibile pandemia da Malattia X, d’altronde, è già fonte di preoccupazione per l’OMS dal 2018, mentre a fronte della crisi scaturita a causa del Covid, sembra che si voglia ora accelerare, almeno dal punto di vista informativo per i governi mondiali.



Cos’è la Malattia X e perché spaventa l’OMS

La Malattia X, inserita dall’OMS tra le malattie prioritarie dal punto di vista della sensibilizzazione (con Ebola, Zika, febbre emorragica Crimea-Congo, sindrome respiratoria mediorientale e sindrome respiratoria acuta grave), allo stato attuale non rappresenta nessun virus, batterio o malattia effettivamente noto. Con il termine, infatti, si indica una probabile malattia sconosciuta che potrebbe, improvvisamente, colpire gli esseri umani, con conseguenze piuttosto tragiche.

Secondo le stime dell’OMS, infatti, la Malattia X potrebbe avere una mortalità fino a 20 volte superiore al Covid-19. Alcuni suppongono che sarà, nuovamente, un coronavirus a causarla, mentre altri che sarà un qualche nuovo ceppo influenzale, ma rimane importante secondo l’Organizzazione non farci cogliere impreparati, ma sapere precisamente quale tipo di risposta attivare, in modo che sia coordinata in tutto il mondo, differentemente da quanto accaduto con il Covid-19. Fortunatamente, comunque l’OMS ritiene che un vaccino per la presunta Malattia X potrebbe essere sviluppato in un massimo di 100 giorni, mentre i ricercatori dell’Università di Oxford hanno messo in campo le loro conoscenze per rendere adattabile il vaccino già in uso contro il Covid.