L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha “fortemente raccomandato” all’Ucraina di distruggere gli agenti patogeni pericolosi che si trovano nei laboratori di salute pubblica del Paese. L’obiettivo è quello di prevenire “eventuali fuoriuscite” e, dunque, di evitare ulteriori eventi drammatici. È questo quanto riportato dalla Cnn nelle scorse ore.
Il portavoce Tarik Jasarevic, in tal senso, si sarebbe detto disposto, nei limiti del possibile, ad “assistere alle operazioni di smaltimento sicuro e protetto” come avviene regolarmente per gli Stati membri “anche facilitando una maggiore sicurezza e protezione dei laboratori che detengono campioni di agenti patogeni preoccupanti per la salute pubblica”. L’appello arriva dopo quindici giorni di bombardamenti, che potrebbero causare problemi ingenti proprio nel caso in cui vengano colpiti i numerosi laboratori di salute pubblica che si trovano nel Paese. Uno di questo è quello dell’istituto di fisica e tecnologia di Kharkiv, che ha già subito dei danni.
Oms: “Distruggere agenti patogeni pericolosi in Ucraina”. Non solo allarme nucleare
L’allarme relativo alla potenziale fuoriuscita di agenti patogeni pericolosi dall’Ucraina, a cui l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha chiesto di distruggerli, si aggiunge dunque a quello relativo ad un eventuale disastro nucleare. I bombardamenti ad opera della Russia, infatti, hanno colpito allo stato attuale ventiquattro strutture sanitarie e diverse sedi di reattori nucleari. Al momento non sembrano essersi registrati danni, ma gli esperti restano in allerta.
Le misure messe in atto finora sono state comunque soltanto preventive. L’organizzazione non ha fornito infatti dettagli sui tipi di agenti patogeni o tossine presenti nei laboratori ucraini. Nei giorni scorsi, in tal senso, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova aveva denunciato che gli Stati Uniti gestirebbero un laboratorio di ricerca sulla guerra batteriologica in Ucraina, ma da ambo le parti arrivano smentite. I portavoce del Governo statunitense temono piuttosto che la Russia possa usare queste accuse come pretesto per dispiegare le proprie armi chimiche o biologiche.