Tiene ancora banco l’origine del coronavirus. Ad oltre un anno dall’inizio della pandemia Covid, non è ancora chiaro se abbia una origine animale, come ritiene più probabile l’Oms, o nel laboratorio di Wuhan, ipotesi considerata invece “altamente improbabile”. Di certezze non v’è traccia. Neppure l’inchiesta del team scientifico internazionale nominato dall’Oms, che si è recato in Cina, ha fatto definitiva chiarezza. «Le piste sono ancora tutte aperte», ha dichiarato il direttore generale Tedros Ghebreyesus. Non abbiamo, quindi, ancora risposte sulla più grande catastrofe sanitaria del secolo. A riaccendere i riflettori su questa vicenda è stato il programma PresaDiretta, partendo dalla lettera scritta da 27 scienziati e pubblicata su Lancet nel febbraio 2020. In quel documento si affermava che l’origine di Sars-CoV-2 potesse essere solo animale, ma non sono pochi i conflitti di interesse dietro quella lettera, così come le ombre. Dietro c’era, ad esempio, Peter Daszak, presidente di EcoHealth Alliance, che finanzia il centro di ricerca di Wuhan. Gli stessi autori nelle mail scambiate con lui evidenziavano il fatto che ci fossero poche fonti autorevoli, altri che suggeriscono di scrivere che il virus è molto simile ad uno preso dai pipistrelli. Peraltro, solo all’inizio della pandemia Covid. E infatti sono molte le cose che non chiarisce quella lettera, per la quale PresaDiretta ha contattato Daszak e Lancet, che però hanno rifiutato l’intervista.



ORIGINE COVID, I DUBBI DELLA COMUNITÀ SCIENTIFICA

Allo stesso modo, non viene considerata attendibile neppure l’inchiesta a Wuhan della commissione dell’Oms. «È stata fatta un’indagine falsa, un esercizio di propaganda politica che potrebbe mettere molto in imbarazzo l’OMS nel futuro, perché questa pandemia è la più grande crisi di salute pubblica del secolo», dichiara Colin Butler, professore dell’Australian National University. Duro è anche il parere del virologo Bruno Canard, direttore del Cnrs di Marsiglia: «È difficile fare una ricerca obiettiva sulle origini di questa pandemia quando ci sono di mezzo così tanti interessi e un’intromissione così forte da parte delle autorità cinesi, se non puoi analizzare i dati grezzi ma solo quelli già elaborati». In questi mesi ci hanno spiegato che il passaggio dal pipistrello all’essere umano tramite un ospite intermedio è la spiegazione più probabile dell’origine del coronavirus, ma nulla si sa di questo ospite intermedio. «Abbiamo cercato questo animale intermedio per un anno e non abbiamo trovato, quindi dobbiamo ora chiederci, questa è ancora l’ipotesi più probabile?», si interroga Filippa Lentzos, esperta di biosicurezza al King’s College di Londra. Quando la giornalista di PresaDiretta le chiede se sia ancora possibile scoprire l’origine del Covid, lei replica: «Se mi chiede se sia possibile scientificamente, sì. Ma è possibile politicamente? No».



PRESSIONI E CONFLITTI DI INTERESSE

L’inchiesta dell’Oms a Wuhan sull’origine del Covid poi è stata avviata un anno dopo, al termine di una lunga negoziazione tra la stessa organizzazione e la Cina. I termini dell’accordo sono stati definiti nel giugno 2020, quando sono state stilate nove pagine di tempi e modalità. Jamie Metzl, consulente dell’Oms, a PresaDiretta spiega che la Cina ha chiesto e ottenuto il potere di veto sulla nomina dei membri della commissione d’inchiesta, ottenendo «il potere di svolgere lei l’indagine vera e propria e presentare agli investigatori dell’OMS le sue conclusioni». L’accordo prevede che l’Oms non possa duplicare gli studi esistenti, ma commentare solo i dati forniti dagli scienziati cinesi. C’è poi una contraddizione di fondo: l’Oms è finanziata dagli Stati, quindi si è ritrovata nella posizione di dover indagare sull’operato dei suoi finanziatori. Quando viene stilata la lista dei membri della commissione d’inchiesta per andare a Wuhan compare Peter Daszak, rispettato dalla comunità di virologi, ma con un conflitto d’interesse evidente: la EcoHealth Alliance finanziava la ricerca dei coronavirus dei pipistrelli del laboratorio di virologia di Wuhan. «Dal momento che una delle teorie da approfondire è proprio quella della fuga accidentale del virus dall’istituto di virologia, qualsiasi scienziato che sia stato coinvolto in questo tipo di collaborazioni, non dovrebbe far parte dell’indagine» , spiega Metzl.



IL VIRUS “CUGINO” DI SARS-COV-2

Il viaggio poi è stato tutt’altro che semplice: dalla quarantena di due settimane alla “scorta” degli scienziati cinesi. «La politica era sempre nella stanza con noi. Avevamo dovunque 30-60 colleghi cinesi, molti di loro non erano scienziati, non erano del settore della salute pubblica», spiega il capo missione Oms. Si sono tra l’altro fermati a Wuhan, senza approfondire le ricerche nei villaggi dove è stato trovato il virus “cugino” di Sars-CoV-2. Lì i giornalisti dell’Associated Press sono stati bloccati e tutta la regione dello Yunnan è controllata dalla polizia. Un giornalista dell’AP a PresaDiretta parla di un ordine del governo cinese di non far trapelare alcuna notizia che possa far preoccupare il mondo. In una miniera però sono stati trovati 9 virus potenzialmente pericolosi, tutti molto simili a Sars-CoV-2, di cui solo uno è stato citato in uno studio del laboratorio di Wuhan, uscito l’anno scorso. Si tratta di RATG13. Il sospetto del programma è che la Cina stia nascondendo molti dati. Ai tempi di Sars-CoV erano bastati due mesi per capire che l’animale intermedio era lo zibetto, in questo caso mancano ancora molte risposte.

A sostenere l’ipotesi che il coronavirus sia uscito da uno dei laboratori di sicurezza, oltre a quello di virologia di Wuhan, è il CNRS di Marsiglia. L’ipotesi è che qualcosa sia andato storto con un esperimento controverso, chiamato “gain of function”, che non è vietato, ma è molto pericoloso. In pratica, a Marsiglia spiegano che a Wuhan si stavano conducendo studi per capire se inserendo la proteina spike nel virus si poteva manipolarlo per capire se poteva attaccare l’uomo. Il dottor Baric, che ha inventato questo esperimento, ritiene che le risposte sull’origine del Covid siano a Wuhan. Alla luce di tutto ciò, l’inchiesta dell’Oms è considerata un’indagine politica, più che scientifica. Anche per questo il rapporto è stato duramente criticato, non solo dagli Stati Uniti, che accusano la Cina di averlo condizionato. Clicca qui per il video del servizio completo.