L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha dettato le sue previsioni sulle sorti della pandemia di Covid-19: “Entro due mesi metà degli europei saranno contagiati dalla variante Omicron”, ha detto il direttore Hans Kluge nel corso di un briefing relativo all’andamento dell’emergenza nel Vecchio Continente. I timori, in tal senso, arrivano in particolare da quei Paesi in cui il tasso di vaccinazione è ancora basso.



“In alcuni Paesi europei il picco della variante Omicron è già stato raggiunto ma la situazione all’interno del continente è molto variegata quindi bisogna sempre ricordarsi di proteggere i più vulnerabili. Sono anche profondamente preoccupato per il fatto che la variante si sta spostando verso Est e quindi dobbiamo ancora vedere il suo pieno impatto in paesi in cui i livelli di vaccinazione sono più bassi e dove si rischia una malattia più grave nei non vaccinati”, ha sottolineato l’esperto.



Oms: “Entro 2 mesi metà europei contagiati da Omicron”. Appello a vaccinarsi

L’Oms, oltre a prevedere che entro due mesi la metà degli europei saranno contagiati dalla variante Omicron, ha analizzato la situazione di alcuni Paesi in particolare. “Prendiamo l’esempio della Danimarca, dove i casi di Omicron sono esplosi nelle ultime settimane: il tasso di ospedalizzazione per Covid-19 nei pazienti non vaccinati è risultato 6 volte superiore ai vaccinati nella settimana di Natale”. E ancora: “I dati del sistema di sorveglianza ostetrica del Regno Unito mostrano che il 96% delle donne in gravidanza ricoverate in ospedale con sintomi di Covid-19 tra maggio e ottobre 2021 non era vaccinate, una su 3 ha avuto bisogno di supporto respiratorio”.



È per questa ragione che il direttore Hans Kluge ha ribadito la necessità di aderire alla campagna di vaccinazione: “I sieri attualmente approvati continuano a fornire una buona protezione contro malattie gravi e morte, anche per Omicron”. Infine, una raccomandazione ai Governi: “Qualsiasi decisione di accorciare i periodi raccomandati di quarantena o isolamento deve essere presa in combinazione con test Covid-19 negativi e solo se ritenuta essenziale per preservare la continuità dei servizi essenziali”.