L’Oms, per il momento, dice “no” alla terza dose di vaccini anti-Covid, in quanto i dati attuali non ne documentano il bisogno. A riferirlo, nell’ambito di una conferenza stampa, è stata Soumya Swaminathan, chief scientist dell’Organizzazione mondiale della sanità, che ha ribadito un concetto già espresso nelle scorse settimane dal sodalizio internazionale: la priorità deve essere data innanzitutto a quei Paesi poveri, del Terzo Mondo, ai quali non è stato ancora possibile accedere alle vaccinazioni.



“Ci opponiamo fermamente alla terza dose per tutti gli adulti nei Paesi ricchi, perché non aiuterà a rallentare la pandemia – ha sottolineato a chiare lettere l’esperta –. Togliendo dosi alle persone non vaccinate, i booster favoriranno l’emergere di nuove varianti. Pertanto, la terza dose finirebbe addirittura per risultare controproducente in termini di salute pubblica, posizione ribadita da Bruce Aylward, altro portavoce Oms: “Ci sono abbastanza vaccini per tutti, ma non stanno andando nel posto giusto al momento giusto. Due dosi devono essere date ai più vulnerabili in tutto il mondo prima che i richiami vengano dati a chi ha completato il ciclo, e siamo ben lontani da questa situazione”.



L’OMS SI OPPONE FERMAMENTE ALLA TERZA DOSE DEI VACCINI ANTI-COVID: IERI PERÒ GLI USA LE HANNO ANNUNCIATE…

Ora, alla luce di queste dichiarazioni dell’Oms, riportate dai colleghi di Rai News, sarà interessante comprendere se ci saranno variazioni nella decisione annunciata soltanto nella giornata di ieri, mercoledì 18 agosto 2021, da parte degli USA, i quali hanno comunicato l’avvio della terza dose di siero per gli adulti a decorrere dal prossimo 20 settembre.

Gli esperti del Cdc, infatti, erano giunti a tale conclusione dopo avere rilevato, attraverso un’accurata e approfondita analisi dei dati disponibili, un calo dell’efficacia delle due dosi con il passare dei mesi. Anche l’Italia parrebbe allinearsi con quanto decretato dagli States, tanto che Pierpaolo Sileri ha ribadito che la terza dose di vaccino anti-Covid dovrebbe partire da ottobre, iniziando con la fascia di popolazione più fragile: “Credo che la terza dose sia necessaria e noi siamo pronti”.