l’OMS pubblicherà il nuovo regolamento unificato per affrontare le crisi sanitarie e le pandemie? Numerosi articoli della riforma del sistema sanitario punterebbero a limitare in un certo senso la libertà di informazione, e secondo il quotidiano La Verità, anche a “legare le mani agli Stati” che in questo modo perderanno la sovranità in favore ad un maggior potere da garantire al direttore dell’organizzazione Mondiale della Sanità.
Come stabilito da Tedros Adhanom Ghebreyesus, le cui dichiarazioni sono state pubblicate dai quotidiani di informazione sanitaria, “occorre contrastare la disinformazione sui social media e media main stream“, nell’occasione il direttore dell’OMS ha anche affermato però che “non ci saranno imposizioni” che prevedono una “cessione di sovranità degli Stati“.
In realtà infatti si tratta solo di una prima bozza, che contiene alcuni articoli di revisione delle procedure unificate di risposta alla pandemia. La conferma ad una prossima pubblicazione non è stata ufficialmente mai dichiarata, come riporta anche Quotidiano Sanità, ma è comunque doveroso informare i cittadini che l’Oms potrebbe arrivare a varare un accordo congiunto, in base al quale gli Stati aderenti sarebbero vincolati ad attenersi alle regole in esso riportate.
Oms, la bozza del nuovo regolamento su pandemia: “Limiterà la libertà di informazione”?
Il quotidiano La Verità ha analizzato la bozza del nuovo regolamento sulle pandemie che potrebbe essere presto pubblicato dall’Oms nella revisione delle linee guida sui comportamenti da tenere in caso di crisi sanitaria. In caso di approvazione il documento entrerebbe in vigore dopo 12 mesi, salvo rifiuti di alcuni Stati che potrebbero far rivedere alcune opzioni. Nei punti più importanti che secondo il quotidiano “limiterebbero la sovranità” si fa riferimento in particolare all’Articolo 13 che stabilirebbe agli Stati di “impegnarsi a seguire le raccomandazioni Oms nella loro risposta internazionale in materia di salute pubblica“.
Inoltre nell’Articolo 44, l’Oms rivendicherebbe un “diritto di censura” nei confronti dell’informazione prevedendo che “L’Oms e gli Stati si impegnerebbero a collaborare per contrastare la disseminazione di informazione falsa e inaffidabile su eventi di salute pubblica nei media, nelle reti sociali e con altre modalità“.