Prosegue il dibattito sul vaccino Covid e l’Oms accende la speranza. Non sarà necessario attendere fino al 2022, secondo Ranieri Guerra. Intervenuto ai microfoni di Agorà, il vice diretto generale dell’Organizzazione mondiale della Sanità ha spiegato che un prototipo sarà convalidato entro la fine di quest’anno, entro il 2020. L’esperto ha evidenziato che per la produzione si guarda «a grandi bacini produttivi, non solo localizzati in Europa». Un esempio è certamente l’India, a cui sono già state avanzate una serie di proposte industriali.



Subito dopo le dichiarazioni di Ranieri Guerra, è arrivato l’annuncio di Irbm, il centro di ricerca di Pomezia che ha messo a punto il vaccino Covid insieme all’Università di Oxford. Confermate le parole del premier Conte: le prime dosi di vaccino saranno disponibili in Italia a inizio dicembre. Ecco le parole di Piero Di Lorenzo ai microfoni di Financialounge.com: «Se non insorgono problematiche improvvise è ragionevole pensare che la fase clinica di sperimentazione possa concludersi entro fine novembre o primi di dicembre». Attualmente il vaccino Covid prodotto da AstraZeneca è arrivato alla fase tre, poi la palla passerà all’Agenzia europea del farmaco per l’eventuale validazione.



Ma si è acceso il dibattito in seno alla comunità scientifica. Basti pensare alla presa di posizione di Andrea Crisanti. «Mandare messaggi dicendo che avremo il vaccino fra uno o due mesi sicuramente intercetta le aspettative di tutti quanti, ma lo vedo piuttosto irrealistico», le sue parole ai microfoni di Sky Tg 24. Il virologo ha poi evidenziato che probabilmente «fra due mesi qualcuno dirà che abbiamo un vaccino, ma tra dirlo e fare uno studio pilota e poi distribuirlo passano tanti mesi».

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