La chiusura delle scuole a causa di un’eventuale recrudescenza del Covid, che peraltro si sta già osservando, deve essere l’estrema ratio. A dirlo è Oms Europa, che invita a dare la priorità, oltre agli “insegnanti”, alla vaccinazione dei “ragazzi di 12-17 anni che hanno patologie di base o che sono in contatti con adulti immunocompromessi”. A tal proposito, raccomanda l’uso del vaccino Pfizer-BioNTech per questa fascia d’età. “Per i bambini sotto i 12 anni, fornirà ulteriori indicazioni sull’uso dei vaccini man mano che emergeranno nuove evidenze dagli studi sui vaccini”. L’agenzia Onu per la salute chiede che le scuole restino aperte con adeguate misure di prevenzione: “Gli insegnanti sono veri eroi nelle nostre comunità”, ha concluso la sezione europea dell’Organizzazione mondiale della sanità in una nota. La richiesta è di “non ripetere gli stessi errori”, perché la chiusura deve essere “l’ultima risorsa”.



Il messaggio di Oms Europa è chiaro: “Chiede che le scuole rimangano aperte questo inverno, con adeguate misure di prevenzione e risposta, poiché la regione segnala da 4 settimane consecutive una crescente trasmissione di Covid-19”. Peraltro, è l’unica regione Oms ad avere questa tendenza. “La scorsa settimana, con l’inverno che si avvicina rapidamente, più della metà dei 53 paesi della Regione europea ha riportato un marcato aumento dei tassi di infezione da Covid in tutte le fasce d’età”, osserva Oms Europa.



“CHIUSURA SCUOLE HA FATTO PIÙ MALE CHE BENE”

I nuovi casi in Europa sono cresciuti del 18%, mentre altre 5 regioni Oms hanno registrano un calo. Tale situazione ha ovviamente innescato riposte da parte delle autorità nazionali e locali. Ma 45 paesi nell’area europea raccomandano che le scuole restino aperte per le lezioni in presenza con attività di prevenzione e controllo dei casi, invece 7 Paesi hanno optato per la chiusura totale o parziale, mentre 2 raccomandano l’apprendimento a distanza. Da qui l’appello di Oms Europa: “Le scuole dovrebbero essere gli ultimi luoghi a chiudere i battenti e i primi a riaprire, insieme a adeguate misure di prevenzione delle infezioni. In breve: interrompere l’istruzione dei bambini dovrebbe essere l’ultima risorsa”. Il ricordo degli ultimi due anni scolastici caratterizzati dalla Dad è ancora molto vivo. “La diffusa chiusura delle scuole dell’anno scorso, che ha interrotto l’istruzione di milioni di bambini e adolescenti, ha fatto più male che bene, soprattutto al benessere mentale e sociale dei bambini. Non possiamo ripetere gli stessi errori”, ha dichiarato Hans Kluge, direttore regionale dell’Oms Europa.



La richiesta di Oms Europa è che le decisioni di governi e istituzioni si basino su dati e prova, “con la consapevolezza che la situazione epidemiologica può cambiare e che il nostro comportamento deve cambiare con essa”. Dunque, nella nota scrivono che “la scienza deve avere la meglio sulla politica”, quindi “gli interessi a lungo termine dei bambini devono rimanere una priorità”, soprattutto in una fase in cui ci sono delle zone dove si sta assistendo ad un picco di contagi. “Abbiamo strumenti più efficienti per affrontare questo picco rispetto alla chiusura delle scuole”, il monito di Hans Kluge.