L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha reso manifesta la necessità di creare nuovi vaccini contro il Covid-19 “che evitino la trasmissione del virus ed abbiano dunque un alto impatto sulla prevenzione dell’infezione”, oltre che, come avviene già con quelli attuali, sulla prevenzione della comparsa di una sintomatologia grave della malattia. A riportarlo è Ansa.



L’appello al mondo scientifico affinché tornino ad occuparsi della sperimentazione dei sieri arriva a fronte della programmazione di nuovi cicli di dosi booster nei diversi Paesi. “Una strategia di vaccinazione basata su richiami ripetuti” dei sieri attuali “ha poche possibilità di essere appropriata o sostenibile” in virtù della diffusione di nuove varianti. “In attesa che questi” nuovi “vaccini siano disponibili, e alla luce dell’evoluzione del virus SARS-CoV-2, occorrerà forse aggiornare la composizione degli attuali vaccini anti-Covid, al fine di garantire che continuino a fornire il livello di protezione raccomandato dall’Oms contro l’infezione e la malattia”, hanno aggiunto gli esperti.



Oms: “Servono vaccini che evitino trasmissione del Covid”. Il parere dell’Ema

Oltre all’Oms, che ritiene servano vaccini che evitino la trasmissione del Covid-19, anche l’Ema si è espressa in merito all’andamento della campagna di vaccinazione contro il virus. A parlarne, come riportato dall’Ansa, è stato Marco Cavaleri, capo della strategia vaccinale dell’Agenzia europea del farmaco. L’esperto ha escluso per il momento la possibilità che ci sia una seconda dose booster da effettuare con i sieri attualmente a disposizione. “Non sono ancora stati generati dati a sostegno di questo approccio. Se l’uso dei richiami potrebbe essere considerato parte di un piano di emergenza, vaccinazioni ripetute a brevi intervalli non rappresenterebbero una strategia sostenibile a lungo termine”, ha chiarito.



Organizzazione mondiale della Sanità Agenzia europea del farmaco dunque sembrerebbero essere concordi in merito alla bocciatura dei richiami ripetuti. Da comprendere, tuttavia, quale strategia verrà ritenuta adatta per continuare a contrastare la pandemia di Covid-19.