Il vaccino Pfizer è potenzialmente legato alla perdita dell’udito? Questo l’allarme che in rete viene attribuito all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Ma come stanno realmente le cose? Innanzitutto, la questione viene affrontata nella prima newsletter dell’anno, in cui si cita una recente attività dell’Uppsala Monitoring Centre, in Svezia, che segnala casi di perdita parziale o completa di udito e acufene dopo la vaccinazione anti Covid. Nell’ambito di oltre 11 miliardi di vaccinazioni effettuate in tutto il mondo l’Oms ha documentato 37.529 casi al 18 novembre 2021, quindi sulla base di questa prima valutazione pare dunque che le problematiche uditive potenzialmente connesse al vaccino siano estremamente rare. I sintomi più comuni riportati sono acufeni seguiti da cefalea, vertigini e nausea, molti dei quali si sono risolti rapidamente senza alcun trattamento, mentre per alcuni è stato necessario uno steroideo. In generale, la questione non riguarda comunque solo Pfizer, perché i casi segnalati sono stati riportati, ad esempio, anche dopo vaccinazione con Moderna e AstraZeneca. Ma prevale all’80% inizialmente, poiché la gran parte dei rapporti provenivano da operatori sanitari i quali sono stati tra i primi a essere sottoposti a vaccinazione ricevendo appunto il vaccino Pfizer, essendo questo quello disponibile per primo. Infatti, l’acufene è elencato come reazione avversa solo per il vaccino Covid-19 di Janssen.
PERDITA UDITO DOPO VACCINO COVID, LE IPOTESI
«L’analisi mostra anche che gli ICSR con perdita dell’udito provenivano da dieci Paesi e che la maggior parte dei casi erano giovani adulti sani senza comorbidità. L’età mediana era di 47 anni, un’età che appare giovane e che riflette la priorità data da diversi Paesi alla vaccinazione degli operatori sanitari. Alcuni casi descrivono pazienti con un’anamnesi di precedente perdita dell’udito, pressione alta, allergie ambientali o stagionali e disfunzioni tiroidee», si legge nel report. Il fatto che alcuni pazienti abbiano segnalato anche mal di testa, nausea e vertigini, rende plausibile il coinvolgimento del nervo vestibolococleare, cioè il nervo facciale e il nervo trigemino. Ma siamo nel campo delle ipotesi. In questo stesso documento, infatti, si precisa che «ad oggi, non sono stati riportati studi che valutino i nuovi vaccini COVID- 19 e la perdita dell’udito o il coinvolgimento dei nervi cranici». Inoltre, si fa notare che «un’analisi centrata sui casi di perdita improvvisa dell’udito neurosensoriale dopo l’immunizzazione non ha riportato alcuna associazione significativa per 28 diversi vaccini». In questo caso si fa riferimento a segnalazioni simili per altri vaccini non Covid. Vi è, infatti, un ampio database di cartelle cliniche di casi tra il 2007 e il 2013 relativi a 1.929 casi di perdita dell’udito neurosensoriale entro nove mesi dalla ricezione di un vaccino.
COSA DICONO GLI STUDI SCIENTIFICI
Trovare risposte è allora difficile proprio perché gli studi sono limitati, in quanto lo sono in primis i casi. «La sotto-segnalazione è un limite ben noto della segnalazione spontanea delle reazioni avverse ai farmaci. Tuttavia, l’elevato interesse per i vaccini COVID-19 e COVID-19 può contribuire a un aumento delle segnalazioni e quindi, potenzialmente, a una sovrastima del rischio». Al momento vi è uno studio pubblicato a febbraio sulla rivista Jama Otolaryngology – Head & Neck Surgery che esamina la potenziale associazione tra vaccinazione anti Covid e lo sviluppo di ipoacusia improvvisa. Sono stati esaminati 555 casi di perdita uditiva possibilmente collegate alla somministrazione di uno dei tre vaccini Covid somministrati negli Stati Uniti d’America tra metà dicembre 2020 e metà luglio 2021. Questo studio ha concluso che non vi è alcuna correlazione tra la vaccinazione e lo sviluppo di ipoacusia, non riscontrando una maggiore incidenza rispetto a quella prevista nella popolazione generale.