L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha da poco pubblicato un documento in cui affronta le conseguenze della pandemia da Coronavirus anche dal punto di vista della salute sessuale e riproduttiva: in quello che è una sorta di vademecum diviso per punti e in cui vengono esposte le principali linee guida al fine di promuovere comportamenti sessuali sicuri e che garantiscano la salute di tutti mentre il contagio da Covid-19 continua a fare vittime in tutto il mondo, il documento approvato dall’OMS spiega -sulla base dell’esperienza maturata anche nel corso delle precedenti epidemie- come si può rendere più sicura la gestione dell’emergenza per tutto quanto concerne la sfera sessuale e riproduttiva e quali possono essere i potenziali rischi nel caso in cui non vengano prese tutte le precauzioni necessarie. Il documento di cui sopra è articolato in quattro diverse sezioni, ovvero innanzitutto delle Linee Guida Generali in cui vengono esposti i termini della questione, poi una parte dedicata al modo in cui poter garantire la salute riproduttiva (Continuation of Sexual & Reproductive Health), una sezione dedicata all’Informazione ed Educazione e infine le strategie di Prevenzione dell’Infezione e Controllo. Andiamo a scoprirle di seguito.



OMS, LE LINEE GUIDA PER LA SALUTE SESSUALE E RIPRODUTTIVA

Il vademecum dell’OMS su come rendere sicura la procreazione e la salute sessuale durante l’epidemia da Covid-19 spiega innanzitutto che i vari sistemi sanitari nazionali devono continuare ad offrire al meglio assistenza a livello di prevenzione e poi alle neo mamme, nonché le procedure di ostetrica d’emergenza, assistenza prenatale, postnatale e intrapartum, procedure di aborto sicure, prevenzione e trattamento dell’HIV e delle altre malattie sessualmente trasmissibili. “Tutti questi servizi dovrebbero essere a disposizione di coloro che ne avranno bisogno durante l’emergenza, inclusi gli adolescenti e le fasce della popolazione più marginalizzate o con disabilità” si legge nel documento. Nella sezione “Continuation of Sexual & Reproductive Health” si spiega come vadano potenziati i servizi di assistenza in Ostetricia per le partorienti e per i nuovi nati, sottolineando come questa debba continuare anche per le 24 ore successive dopo il parto e che le donne con condizioni ad alto rischio o sintomi di complicazioni durante la gravidanza devono ricevere assistenza specializzata continua, con test e cure dedicate esplicitamente a ipertensione, diabete e accesso facilitato a farmaci antiretrovirali. Attenzione massima pure per la prevenzione di gravidanze non desiderate, per le vittime di violenze sessuali facendo ricorso a una profilassi potenziata per post esposizione all’HIV, con un uso razionale delle trasfusioni di sangue. Inoltre viene raccomandato agli operatori sanitari di tenersi pronti per eventuali casi di violenze sessuali perpetrati dai partner e dovuti a situazioni di stress o di convivenza forzata a causa del continuo confinamento.



UN VADEMECUM PER PERSONALE SANITARIO E PAZIENTI AI TEMPI DEL COVID-19

Passando invece alla sezione dedicata a Informazione ed Educazione, il vademecum dell’OMS spiega che un’attività di informazione chiara e continua è ancora più importante in questa fase, spiegando ai pazienti che eventuali modifiche o rafforzamenti delle routine mediche sono fatte nel loro interesse e per evitare un’esplosione di casi proprio all’interno delle strutture sanitarie esponendo lo stesso personale ai pericoli del contagio. Bisogna inoltre assicurare a donne ed adolescenti informazioni basate su evidenze scientifiche, diffondendo anche semplici materiali informativi e ricordando loro le regole basilari per l’igiene delle mani (contro il Coronavirus) e quella intima, considerando anche di realizzare delle versioni degli opuscoli in forma grafica per quelle che non hanno una forte cultura di base. A livello invece di Prevenzione dell’Infezione e dei Controlli si ribadisce come debba essere predisposto anche per questi casi un flusso dei pazienti con un pre-triage e ovviamente di isolamento per quelle che donne che presentano dei sintomi riconducibili al Covid-19. Vanno adottati protocolli specifici per la gestione del Coronavirus in gravidanza, mentre in assenza di complicazioni o di fattori di rischio si deve consigliare alle donne di rimanere a casa se possibile anche se va evitato per loro il completo auto-isolamento. I trattamenti intrapartum per sospette Covid-positive richiede l’isolamento da altri pazienti e adeguate misure di protezione per gli operatori sanitari (che devono ridurre al massimo i contatti con la gestante). Infine in casi sospetti le neo mamme devono indossare la mascherina quando hanno in braccio il piccolo, lavarsi le mani dopo ogni contatto, non sforzarsi di allattare al seno se troppo stanche.

Leggi anche

SANITÀ/ Il virus del Congo è l'occasione per dare una "spinta" al nuovo Piano pandemico