Xi Jinping difende la Cina e si dice pronto a collaborare ancora più strenuamente nella lotta contro il coronavirus. Intervenuto all’assemblea dell’Oms, il numero di Pechino ha respinto al mittente le teorie complottiste e, forse in risposta al monito Ue, ha annunciato un supporto ancor più forte. «La Cina ha agito con trasparenza e rapidità sull’emergenza sanitaria», ha spiegato il presidente, rivendicando la condivisione delle informazioni con tutti i Paesi che ne avevano bisogno.



Ma non solo: Xi Jinping ha promesso 2 miliardi di dollari all’agenzia Onu per combattere il coronavirus, evidenziando che «qualora Pechino dovesse trovare un vaccino, ne farebbe un bene pubblico mondiale». Nessun commento, invece, a proposito degli attacchi ricevuti nelle scorse settimane dagli Usa, in particolare dal presidente Donald Trump e dal segretario di Stato Mike Pompeo: «Il lavoro deve basarsi su scienza e professionalità, dev’essere guidato dall’Oms e condotto in modo oggettivo e imparziale».



XI JINPING ALL’OMS: “INDAGINI NON ORA, MA DOPO”

Xi Jinping ha poi evidenziato a margine dell’assemblea dell’Oms che l’emergenza coronavirus ha esposto debolezze e deficienze della comunità internazionale e per questo motivo è necessario «rafforzare la governante del sistema di sicurezza sanitaria, dobbiamo rispondere più rapidamente alle emergenze». Un’altra promessa del numero di Pechino è la costituzione di un polo per le emergenze sanitarie e umanitarie globali. Una proposta che potrebbe essere collegata alla minaccia di Donald Trump di tagliare i fondi statunitensi per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, accusata di essersi piegata alla volontà cinese.



A proposito delle indagini sullo sviluppo del coronavirus, Xi Jinping ha affermato che sarà necessaria un’inchiesta esaustiva basata sulla scienza ed eseguita con il massimo della professionalità. Il presidente cinese ha poi messo in risalto che queste indagini saranno «effettuate non prima ma dopo la fine dell’emergenza, quando l’epidemia sarà finalmente sotto controllo», ribadendo che «le informazioni sul virus sono state comunicate all’Oms ed ai Paesi coinvolti nel modo più tempestivo».