A I Fatti Vostri la terribile vicenda del dottor oncologo Giuseppe Rizzi, medico oncologo di Bari che è stato condannato a nove anni di reclusione con l’accusa di concussione per aver truffato 16 pazienti terminali. Il camice bianco sottoponeva i propri pazienti a delle iniezioni di un farmaco da lui ritenuto “miracoloso” facendosi pagare migliaia di euro: in realtà lo stesso medicinale era passato gratuitamente dall’ospedale. In studio al programma di Rai Due c’è Antonio, figlio di una vittima del dottor Giuseppe Rizzi: “Mio padre a novembre del 2018 venne ricoverato presso una clinica a Cesena per un’operazione di routine. Il giorno dell’operazione si presentano in sala operatoria anestesista e chirurgo dicendo che non potevano operarlo per dei valori troppo bassi, bisognava fare degli accertamenti, ed è risultato un cancro allo stomaco”.



Nessuno dava speranze a quell’uomo, tranne un solo medico: “Questo medico gli prospettò un farmaco salvavita con delle iniezioni. A marzo ed aprile ha consegnato quasi 30mila euro al mese al medico. In alcune settimane ne faceva anche 7 o 8. Il medico – ha aggiunto – l’abbiamo conosciuto nell’ospedale e ci ha fatto andare inizialmente nei giorni festivi, era il 24, 25 e 26 dicembre 2018, e già quella cosa era strana, non c’era nessuno. Ho cominciato ad avere dei sospetti ma mio padre ha sempre creduto al medico, dandogli dei contanti”. Ma che farmaci venivano somministrati? “Feci una fotografia al farmaco delle iniezioni – ha proseguito Antonio – e scoprii che era un farmaco gratuito che passava l’ospedale. Mio padre gli ha consegnato da dicembre 2018 a giugno/luglio 2019 quasi 130mila euro in contanti”.



ONCOLOGO TRUFFAVA MALATI TERMINALI: “PAPA’ NON POTEVA PIU’ PAGARE QUINDI…”

Ad un certo punto il paziente aveva terminato tutta la liquidità e non poteva più pagare i farmaci, così successe qualcosa di incredibile: “Vengono chiesti a mio padre a titoli di compensazione dei lavori per una villa del medico, pitturazione di una stanza e il rifacimento della pavimentazione”. Il figlio aveva cercato di far desistere il padre: “Ma lui era totalmente sottomesso psicologicamente da questo medico”. A febbraio 2020 il papà di Antonio è deceduto. “Spero che la mia denuncia serva a tante altre persone che potrebbero trovarsi nella stessa situazione”.



In studio arriva anche l’avvocato della famiglia, che ha commentato la recente sentenza: “Siamo soddisfatti della pena per lui e la compagna, anche se non andranno mai a rendere giustizia del tragico epilogo. Il papà di Antonio non è l’unica vittima, in questo processo sono state altre 16 le persone che erano state curate dal dottor Rizzi e i cui famigliari hanno deciso di costituirsi parte civile ottenendo un risarcimento del danno. Sono stati trovati circa 2 milioni di euro in contanti in uno dei suoi vari immobili, somma riferite alle richieste dei vari pazienti”.