Gli esperti da tempo avvertono che le ondate di calore estreme e gli inverni sempre più gelidi potrebbero diventare la norma nel futuro dominato dai cambiamenti climatici. Nel continente europeo le temperature si sono spinte fino a 48°C mentre nel Regno Unito si sono toccati i 40°C nel 2022. World Weather Attribution, un gruppo di scienziati del Regno Unito e dei Paesi Bassi, ha dichiarato senza mezzi termini che le ondate di calore diventeranno più gravi e frequenti finché non smetteremo di bruciare combustibili fossili.



Liz Stephens, professore di clima dell’Università di Reading, ha dichiarato al Daily Mail che “le temperature registrate durante recente ondata di calore nell’Europa meridionale sarebbero state impossibili senza cambiamenti climatici. Questo clima estremo nell’Europa meridionale non è la “nuova normalità”. Le ondate di calore diventeranno più calde di 1 grado entro i prossimi 30 anni, anche se saranno rispettati gli obiettivi dell’Accordo di Parigi” sul clima. Inoltre, gli scienziati hanno aggiunto che le ondate di calore sono oggi previste una volta ogni 15 anni negli Stati Uniti e in Messico, una volta ogni dieci anni nell’Europa meridionale e una volta ogni cinque anni in Cina. Proprio la Cina quest’anno ha sperimentato nel mese di giugno il giorno più caldo di sempre, con temperature che hanno raggiunto i 52,2°C.



Cambiamenti climatici e ondate di calore, il futuro per l’Europa

Calore estremo e cambiamenti climatici, per la dottoressa Candice Howarth della London School of Economics il Regno Unito non è non è preparato ad affrontare l’ondata di calore record e al Daily Mail ha aggiunto che le autorità locali, i servizi di emergenza e le aziende di servizi pubblici “se la sono appena cavata” con le temperature record dello scorso anno.

Questi fenomeni portano a pensare che i cambiamenti climatici siano comunemente associati alle temperature estremamente calde di questo periodo. Tuttavia, uno studio di riferimento suggerisce che un cambiamento nelle correnti oceaniche oceaniche potrebbe far sprofondare l’Europa in un freddo glaciale. Si tratta nello specifico di uno studio pubblicato su Nature Communications che avverte come una corrente dell’Oceano Atlantico che porta calore verso nord dai tropici potrebbe collassare “in qualsiasi momento” a partire dal 2025.