Una tecnologia a onde elettromagnetiche per distruggere il virus. Si chiama E4Shield ed è completamente realizzata in Italia e proprio questa potrebbe limitare la diffusione del virus da Covid 19 all’interno di ambienti chiusi e addirittura distruggerlo. Si tratterebbe infatti di una tecnologia che potrebbe evitare la diffusione del virus stesso in luoghi come scuole o mezzi di trasporto. Parliamo di un semplice apparecchio presentato a “Mind, Milano Innovation District”, che emette onde elettromagnetiche e inibisce così la carica degli agenti patogeni.



La tecnologia sarà disponibile in due versioni, come spiega Il Tempo: una a installazione a parete e una wearable. Entrambe generano una zona di protezione di 50 mq e di3m. Nei prossimi mesi avverrà il processo di industrializzazione e la commercializzazione. L’installazione della tecnologia sarà compatibile con qualsiasi altra tecnologia. La tecnologia si basa sulle evidenze scientifiche della letteratura di settore, tra cui uno studio pubblicato dalla rivista Nature, secondo il quale le onde elettromagnetiche sono in grado di inibire la carica virale degli agenti patogeni.



La tecnologia testata con il Sacco e il Celio

La soluzione a onde elettromagnetiche per la distruzione del virus è stata ideata da Elettronica Group, azienda guidata da Enzo Benigni, presidente e Ceo. La tecnologia E4Shield ha ottenuto la certificazione CE e SAR. Attraverso test di laboratorio, è stata verificata la sua funzionalità. L’azienda ha inoltre depositato il brevetto internazionale per invenzione a livello industriale. La tecnologia è nata anche grazie ad una partnership con l’Ospedale Luigi Sacco di Milano e il dipartimento scientifico dell’ospedale Militare del Celio, grazie ai quali sono stati condotti i testi. Inoltre con l’aiuto dei laboratori Virostatics è stata validata l’inattivazione del virus in aerosol. E4Shield inibisce il 90% degli agenti patogeni.



Grazie alla risonanza elettromagnetica che è alla base della tecnologia, vengono risanati gli ambienti al chiuso. I risultati ottenuti e riprodotti in laboratorio fanno pensare che lo stesso principio possa essere applicato anche a nuove eventuali minacce virali, a virus respiratori e batteri. Il dispositivo può anche essere indossato ed è efficace fino a 3 metri.