Se cercate ulteriori prove che il romanticismo non morirà mai dovete vedere One Day, la miniserie targata Netflix (14 episodi, disponibile dall’8 febbraio) tratta dall’omonimo romanzo di David Nicholls, best-seller pubblicato nel 2009, che in poche settimane ha scalato le classifiche mondiali. La trama ricorda due film iconici del genere commedia romantica, a cavallo tra una moderna Love Story (1970) e una versione meno sofisticata di Questione di tempo(2013). Infatti, One Day racconta la storia d’amore tra Emma e Dexter segnata, proprio come nei due film citati, dal trascorrere del tempo e da un finale molto triste.



Emma è una ragazza inglese figlia di una famiglia d’immigrati che si fa strada soprattutto per la sua intelligenza e per la serietà con cui si dedica allo studio. A differenza di Dexter, che ha alle spalle una famiglia ricca e blasonata, oltre a disporre di una bellezza sfavillante che lo ha reso il ragazzo più ambito del college e lo ha proiettato nel mondo della tv. Quando la sera del 15 luglio del 1988, durante la festa di laurea che conclude il loro soggiorno universitario, i due si conoscono nasce una relazione speciale, difficile da catalogare, ma che segnerà profondamente la vita di entrambi.



Così a ogni 15 luglio dei successivi venti anni – il racconto si concentra effettivamente su quello che accade in quel giorno di ogni anno – vediamo crescere i due ragazzi, le loro aspirazioni, le loro vite. I due pur non avendo mai avuto una relazione stabile si frequentano da amici inseparabili. Entrambi, per non perdere questo rapporto a cui tengono moltissimo, evitano di dichiarare l’una all’altro il proprio amore. Quando questo alla fine succede, proprio quando finalmente incominciano a progettare la loro vita insieme e di avere figli, accade l’irreparabile.



Sullo sfondo di One Day troviamo descritte con efficacia le gioie e i dolori della vita della generazione cresciuta e diventata adulta intorno alla fine del millennio (la cosiddetta Generazione X), vittima principale di una società che aveva smesso di crescere, dov’era difficile trovare lavoro e dove l’innovazione tecnologica non era ancora così pervasiva come oggi. Una generazione demotivata e fragile, esposta alla depressione, all’alcol, sopratutto perché vedeva in pericolo il benessere, considerato una commodity acquisita una volta per tutte.

La serie rappresenta anche l’affermazione di due giovani attori che ritroveremo presto in altri ruoli da protagonisti. Dexter Mayhew è interpretato dall’attore inglese Leo Woodall, già conosciuto nei panni di Jack nella seconda stagione di The White LotusMentre l’attrice Ambika Mod di origini indiane è la brava interprete di Emma Morley, già protagonista in This is going to Hurt.

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