Le Ong internazionali si preparano a fare un blitz nei centri per migranti in Albania previsti dall’accordo con l’Italia. Secondo alcune anticipazioni del quotidiano Libero, l’organizzazione tedesca Mission Lifeline, starebbe organizzando una spedizione informativa, per raccogliere dati in merito a quelli che in un comunicato hanno definito “Campi di deportazione“. L’allarme sollevato dal membro attivista Martin Kunze, sarebbe quello di un possibile rischio di violazioni dei diritti umani nelle procedure di rimpatrio.



Per questo è stato diffuso un appello, rivolto anche ad altre Ong come Sea-Watch, Sos Humanity e ResqS che invita a raccogliere quante più informazioni possibili, unendosi alle organizzazioni locali, ai giornalisti e alle comunità per ottenere impressioni utili. “Domenica prossima la nostra squadra raggiungerà l’Albania per una settimana“, si legge nel comunicato che precisa l’obiettivo: “Siamo profondamente preoccupati del recente accordo migratorio tra Italia e Albania, in particolare la costituzione di un campo di deportazione in Albania” scrive Kunz riferendosi al Cpr di Gjader che accoglierà fino a 36mila migranti.



Ong organizzano spedizione in Albania per raccogliere informazioni sui centri italiani per migranti

Ong si uniscono contro i centri per migranti previsti dall’accordo Italia-Albania siglato da Giorgia Meloni e Edi Rama il 7 novembre 2023. L’accusa nei confronti del governo italiano da parte delle organizzazioni di salvataggio, partita dalla tedesca Mission Lifeline, è quella di aver creato “campi di deportazione”, nei quali si violerebbero i diritti umani. Per questo motivo la stessa Ong ha lanciato un appello diffondendo un messaggio, che ha invitato altri attivisti internazionali ad unirsi alla missione che partirà domenica prossima alla ricerca di informazioni utili per avere un quadro più chiaro sulle modalità di gestione dei migranti richiedenti asilo.



Il quotidiano Libero ha anticipato che probabilmente potrebbero essere organizzati blitz per creare caos e boicottare i lavori in corso che stanno terminando le strutture di accoglienza per conto dell’Italia a Gjader e Shengjin. L’Ong Mission Lifeline non è nuova ad azioni di questo tipo, specializzata in salvataggi in mare, è finita varie volte al centro di polemiche in Germania, in particolare accusata in passato dal quotidiano Bild, di pubblicizzare annunci che invitavano i cittadini tedeschi a organizzare matrimoni di convenienza con stranieri per garantire il diritto alla cittadinanza.